CROTONE Alla ricerca di un maggioranza che non c`è più. Il presidente della Provincia, Stano Zurlo, ha ancora 15 giorni di tempo per cercare di convincere i consiglieri a votare gli equilibri di bilancio e i debiti fuori bilancio, che sono alcuni dei punti posti all`ordine del giorno del Consiglio convocato per il prossimo 23 ottobre. La maggioranza eletta tre anni e mezzo fa si è in parte dissolta. Il solo Pdl aveva 11 consiglieri e tre erano i rappresentanti dell`Udc. Oggi il Pdl si è ridotto a quattro consiglieri e con l`Udc e con quella parte del Fli, che ancora sostiene Zurlo, si arriva ad otto, che diventano dieci con l`aggiunta del presidente del consiglio, Benedetto Proto (DemoKratici), più lo stesso Zurlo. Se chi si oppone non si presenterà al momento dell`appello non si riuscirà nemmeno a garantire il numero legale per rendere valida la seduta. Ecco perché Zurlo sta lavorando per cercare di ricostruire una maggioranza. All`ultimo Consiglio, quello che ha approvato i bilanci consuntivo e preventivo, il numero legale è stato mantenuto dai DemoKratici. Il rapporto con i DemoKratici è una delle ambiguità del centrodestra crotonese, perché di fatto sono organici al centrodestra e partecipano agli incontri ufficiali della coalizione, ma non si considerano facenti parte della maggioranza che sostiene Zurlo. Molto spesso si comportano da ciambella di salvataggio, ma non si considerano di maggioranza. Erano presenti, infatti, la scorsa settimana, all`incontro al “Chicco di grano” per discutere del nuovo contenitore politico del centrodestra insieme alla vicepresidente della giunta regionale calabrese, Antonella Stasi, all`intero gruppo dirigente del Pdl provinciale (unica assente non invitata la senatrice Dorina Bianchi che ha già tuonato contro l`iniziativa diffondendo il comunicato sulla “compagnia dei porcospini”), ma non sono stati ancora ammessi nella maggioranza alla Provincia. A questo punto Zurlo o recupera con i consiglieri che lo hanno abbandonato, o fa l`accordo con i DemoKratici, o rischia di non avere il numero legale al prossimo consiglio provinciale. Per scongiurare questa ipotesi è già al lavoro.
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