«Le sentenze non si commentano, se non si condividono si impugnano. In questo caso, una volta lette le motivazioni proporrò ricorso in Cassazione». È questo il commento del procuratore di Crotone Raffaele Mazzotta alla lettura del provvedimento del gup che questa mattina ha prosciolto i 45 imputati della
inchiesta sul presunto impiego di sostanze tossiche provenienti dai processi di lavorazione dello stabilimento dell`ex Pertusola nella preparazione del sottosuolo di alcuni edifici pubblici, scuole e strade. Sulle ipotesi di disastro ambientale e avvelenamento delle acque il giudice per l`udienza preliminare ha concluso che «il fatto non sussiste». Prescritti, invece, gli altri reati relativi alle discariche abusive. Tra le persone prosciolte ci sono l`ex prefetto di Catanzaro Salvatore Montanaro, indagato nella sua qualità di commissario delegato per l`emergenza ambientale in Calabria, l`ex commissario all`emergenza ambientale Domenico Bagnato, l`ex direttore generale del ministero dell`Ambiente Gianfranco Mascazzini, l`ex presidente della Provincia di Crotone, Sergio Iritale, l`ex sindaco, Pasquale Senatore, i legali rappresentanti della Pertusola Sud, quelli di tre imprese edili e tre funzionari dell`ex presidio multizonale di prevenzione dell`ex Azienda sanitaria di Catanzaro. Montanaro, difeso dall`avvocato Danilo Iannello, è stato prosciolto da due capi di imputazione perché il fatto non sussiste e dal terzo per non avere commesso il fatto. Dopo avere lasciato la Prefettura di Catanzaro ad agosto 2008, ha svolto la funzione di prefetto per due anni, fino al 2010, ad Arezzo, quindi è andato in pensione. Nella primavera del 2011 è stato eletto sindaco di Castiglion Fibocchi (Arezzo) a capo di una lista di centrosinistra.
Un ruolo decisivo per le sorti dell`udienza preliminare è stato giocato dalla perizia dell`ingegnere Daniele Martelloni perito incaricato dal tribunale. Le conclusioni cui è pervenuto sono completamente opposte a quelle dei consulenti della Procura della Repubblica. Nella sua relazione depositata agli atti si sostiene che «tutti i campioni di Cic o, comunque, a questo riconducibili, sono risultati “non pericolosi”». Nella precedente udienza il procuratore Raffaele Mazzotta aveva chiesto un supplemento di perizia. Richiesta, però, che non ha trovato accogliemento. L`inchiesta, nel settembre del 2008, portò al sequestro preventivo di 18 aree dislocate tra i comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro. Siti in cui sarebbero finite circa 400 mila tonnellate di scarti (le scorie di cubilot) provenienti dal processo produttivo dello stabilimento metallurgico. Il professore Sebastiano Andò, preside della facoltà di Farmacia dell’università della Calabria e consulente della Procura, ha condotto analisi a campione su circa 300 studenti: nel loro corpo ha trovato zinco, nichel e cadmio.
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