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Primarie Pd, D`Attorre è al centro di un caso

LAMEZIA TERME Torna ad essere un caso politico la gestione commissariale del Partito democratico calabrese. In vista delle Primarie del 25 novembre, il commissario Alfredo D`Attorre è al centro di …

Pubblicato il: 19/10/2012 – 15:40
Primarie Pd, D`Attorre è al centro di un caso

LAMEZIA TERME Torna ad essere un caso politico la gestione commissariale del Partito democratico calabrese. In vista delle Primarie del 25 novembre, il commissario Alfredo D`Attorre è al centro di due prese di posizione diametralmente opposte, entrambe però espressione del partito guidato da Pier Luigi Bersani. I segretari di 42 circoli della provincia di Catanzaro hanno scritto per difendere il commissario che voterà Bersani; i comitati calabresi che sostengono la candidatura di Matteo Renzi, invece, lo hanno attaccato. «E` nostra volontà, nella qualità di segretari di circolo – scrivono i leader degli organismi locali catanzaresi -, sottolineare le scelte positive che il Pd ha fatto nel corso di questi mesi, scelte che per quanto ci riguarda rispondono alla domanda di cambiamento che viene dal Paese e dalla nostra Terra. Per la prima volta, dopo tanti anni di fronte al fallimento del populismo della destra nel Paese e in Calabria, il Pd può essere quel soggetto politico aperto e inclusivo che organizza e costruisce le risposte per far uscire l`Europa, l`Italia e la Calabria dalla crisi drammatica che stiamo vivendo». I firmatari della nota che difende il lavoro di D`Attorre sono i segretari di circolo Alessandra Mauro (Caraffa), Patrizia Ruggiero (Amaroni), Maria Grazia Kropp (Marcellinara), Lucia Minerva (Centrache), Lucia Vivino (San Floro), Maria Antonietta De Francesco (Santa Caterina), Giuseppina Russomanno (Torre di Ruggiero), Antonio Barberio (Lamezia Terme), Giovanni Piccoli (Albi), Giovanni Paone (Tiriolo), Santo Bubbo (Petrona`), Nicola Criniti (Badolato), Pancrazio Mangone (Zagarise), Ugo Mezzotero (Botricello), Angelo Bertucci (Argusto), Sebastiano Tarantino (Taverna), Elia De Narda (Cenadi), Nicola Ramogida (Sant`Andrea), Francesco Mellace (Cortale), Luigi Lepera (Cropani), Giuseppe Papaleo (Davoli), Giannetto Pulera` (Decollatura), Girolamo Scalese (Carlopoli), Nunzio Pipicella (Squillace), Antonio Nicotera (Feroleto), Masino Paonessa (Gimigliano), Mauro Vitaliano (Girifalco), Nicola Bartolo (Guardavalle), Salvatore Paone (Maida), Pino Lorè (Olivadi), Vincenzo Marino (Pentone), Paolo Fiorentino (Pianopoli), Domenico Giampà (San Pietro a Maida), Umberto Marra (Cardinale), Davide Zicchinella (Sellia), Mario Marchio (Cerva), Fabrizio Cassala (Sellia Marina), Michele Gigliotti (Simeri Crichi), Gregorio Corrado (Chiaravalle), Ciccio Severino (Soverato), Gregorio Ciccarello (Staletti`), Iamello Antonio (Vallefiorita).

I COMITATI PER RENZI Di tutt`altro avviso sono i renziani. «Le primarie – affermano nella loro nota – sono una grande occasione di partecipazione che possono solo far bene al Partito democratico. Gli stessi sondaggi confermano che un dibattito libero e aperto può essere proficuo per tutto il centrosinistra. Per tale motivo crediamo sia necessaria la neutralità delle strutture provvisorie, sia a livello regionale che ai livelli provinciali, del Partito democratico. Scegliere a titolo personale un candidato da sostenere è naturale e legittimo, non lo è usare il proprio incarico  all’interno del PD per cercare di condizionare la scelta di altri militanti o degli elettori democratici». E se i segretari di circolo ricordano come un dato positivo le ultime iniziative che il commissario ha assunto in sintonia col vertice nazionale del partito, da ultimo la mozione sulla Calabria e la convocazione a Lamezia della Conferenza sul Mezzogiorno, i renziani sembrano criticare questo movimentismo. «Sono ingiustificabili – affermano – sia le pressioni sia le numerose convocazioni del Pd regionale a momenti di confronto, che, presentati come istituzionali, si rivelano essere invece momenti creati appositamente per sollecitare i convocati a scegliere e sostenere Bersani. Si ha quasi l’impressione che si voglia utilizzare l’apparato in maniera cogente per scongiurare le scelte diverse dal sostengo a Bersani. Tutto ciò rischia di allontanare dal nostro partito l’attenzione dei tanti elettori che grazie al pluralismo delle candidature si stanno avvicinando al Pd. Per consentire che le primarie si svolgano in un clima sereno il commissario del Pd Alfredo D’Attorre deve farsi per primo portatore del buono esempio, evitando che sorgano dubbi in merito al ruolo di garanzia che momentaneamente riveste».

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