CROTONE La società Im.mar Srl ha acquistato un terzo della struttura dell`ex clinica Villa Giose di Crotone. Dopo una lunga procedura l`imprenditore Massimo Marrelli, marito della vicepresidente della giunta regionale calabrese, Antonella Stasi, nella tarda mattinata di martedì è diventato proprietario di un terzo della struttura della clinica privata, che per anni ha fatto concorrenza all`ospedale civile di Crotone. La sezione fallimentare del Tribunale di Crotone ha chiuso una pratica che, ormai, si trascinava da tantissimo tempo.
L`operazione è costata 2.227.000 euro a fronte degli oltre cinque milioni di euro chiesti con la prima asta andata deserta. Il calo del prezzo è dovuto anche alle attività vandaliche di cui la struttura è stata fatta oggetto negli ultimi tempi. Il progetto dell`imprenditore, già impegnato nell`attività sanitaria con la clinica Calobrodental, è quello di dare vita ad una struttura di eccellenza nel settore oncologico, comprensiva di un impianto per la radioterapia. Lo scoglio da superare è quello dell`accreditamento al Servizi sanitario nazionale che Villa Giose ha perso.
Nel Dpr numero 26 del 21 marzo 2012 (riordino della rete ospedaliera – determinazione dei posti letto alle strutture private) non viene riconosciuto nemmeno un posto letto. Prima di questo decreto ne aveva novanta per svolgere attività di chirurgia generale, medicina generale, oculistica, ortopedia e traumatologia e ostetricia e ginecologia. Senza l`accreditamento i servizi della nuova clinica saranno a totale pagamento dell`utenza.
L`altro scoglio da superare è rappresentato dall`accordo da fare con i proprietari degli altri due terzi. Con un terzo, quello riconducibile alla famiglia Ussia (la proprietà storica) l`accordo già ci sarebbe, mentre con la proprietà dell`altro terzo (proprietà romana avuta in eredità da un ramo degli Ussia) l`accordo ancora non c`è. La procedura che ha portato all`acquisizione è stata seguita passo passo dagli ex dipendenti di Villa Giose che sperano di essere richiamati in attività. Per molti di loro non ci sarà la possibilità di un ritorno al lavoro in quanto, per potere avere il sussidio della disoccupazione, si sono autolicenziati.
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