CROTONE Dopo la diffida a non procedere alla ristrutturazione dell`attività dell`ospedale prima che la Regione Calabria approvi l`atto aziendale, il sindaco di Crotone, Peppino Vallone, minaccia di «adire alle vie legali». Lo ha scritto in un documento diffuso oggi, dopo avere constatato la volontà da parte del direttore generale dell`Asp di Crotone, Rocco Nostro, di non accogliere le richieste dei dializzati che, da due giorni, occupano i locali dell`ex Unità operativa di Nefrologia al sesto piano del nosocomio cittadino. Sembrava che la situazione fosse destinata a rientrare dopo l`incontro in prefettura, presieduto dal viceprefetto vicario, Micucci. C`era stata la disponibilità del direttore sanitario aziendale, Francesco Paravati, a riferire a Nostro la proposta di riprendere l`attività nell`ex reparto in attesa di trovare la soluzione migliore. I malati avevano anche sospeso lo sciopero della dialisi. In tarda serata la doccia fredda: le cose restano come sono. E` ripresa, quindi, la protesta. Questa mattina i malati hanno ricevuto la visita del parlamentare Nicodemo Oliverio, del consigliere regionale Francesco Sulla, del presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo, di Vallone e del sindaco di Cutro, Salvatore Migale. Non c`era nulla di preparato e per una strana coincidenza la visita è avvenuta allo stesso orario. C`è stato un piccolo confronto tra i rappresentanti delle istituzioni ed è stata presa la decisione di indire per le 9.30 di domani una conferenza stampa congiunta alla quale saranno invitati il vicepresidente della giunta regionale, Antonella Stasi, e tutti gli eletti al Parlamento e al consiglio regionale. I malati vogliono che il reparto resti aperto ed avanzano la proposta di assegnare a Nefrologia i dieci posti letto previsti per Urologia, un reparto che all`ospedale di Crotone non c`è mai stato e viene proposto dall`atto aziendale inviato alla Regione. Crotone ha già il servizio di urologia che viene garantito dalla clinica privata Romolo Hospital. Il reparto dell`ospedale diventerebbe un doppione che andrebbe a confliggere con la nuova idea di sanità, che prevede l`integrazione tra pubblico e privato per evitare gli sprechi.
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