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RIORDINO PROVINCE | Una lettera a Napolitano per Crotone

CROTONE Una delegazione di sindaci, consiglieri comunali e provinciali del territorio di Crotone ha inscenato stamattina una manifestazione davanti al Quirinale nel corso della quale è stata conseg…

Pubblicato il: 31/10/2012 – 15:45
RIORDINO PROVINCE | Una lettera a Napolitano per Crotone

CROTONE Una delegazione di sindaci, consiglieri comunali e provinciali del territorio di Crotone ha inscenato stamattina una manifestazione davanti al Quirinale nel corso della quale è stata consegnata al Capo dello Stato una petizione nella quale esprimere contrarietà all`abolizione della Provincia di Crotone. I componenti della delegazione sono stati ricevuti dal prefetto Cacciolla, delegato dal presidente della Repubblica, al quale hanno affidato la lettera. «I sindaci e i consiglieri dei 27 Comuni del Crotonese, unitamente al presidente della Provincia e al consiglio provinciale di Crotone – è scritto nella missiva – intendono, nel massimo rispetto istituzionale, ma con grande determinazione, evidenziare come il prospettato riordino degli enti intermedi è sentito per i 180mila abitanti della provincia di Crotone che noi rappresentiamo, come una vera e propria soppressione di fondamentali prerogative, circostanza che rischia di trascinare il nostro già martoriato territorio indietro di 20 anni, disconoscendo, ancora, quali potranno essere i vantaggi economici per i cittadini italiani».
«La nostra iniziativa istituzionale – continua il testo – segue la discussione adottata dall`intero consiglio regionale della Calabria che ha ribadito la fondamentale importanza nel continuare a prevedere il territorio calabrese diviso in cinque province. Continuiamo a sostenere che il governo guidato dal professor Mario Monti possa momentaneamente sospendere la procedura volta a pervenire al riordino delle Province, lavorando per ottenere una maggiore e più complessiva riflessione sugli enti locali e il coinvolgimento delle popolazioni amministrate che continuano a ritenere l`adozione di tale provvedimento più voluto da esigenze particolari che dalla vera conoscenza e importanza dell`ente Provincia e delle sue funzioni.
Una soluzione differente, che non tenga conto delle prerogative costituzionalmente sancite degli enti intermedi, potrebbe oltretutto rappresentare un precedente assai pericoloso».

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