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Ponte, un contratto segreto dietro il rinvio del governo

LAMEZIA TERME Dietro al Ponte sullo Stretto si nasconde un pasticciaccio brutto? La proroga di due anni decisa dal governo per verificare la fattibilità del progetto sarebbe stata causata dalla pre…

Pubblicato il: 03/11/2012 – 11:19
Ponte, un contratto segreto dietro il rinvio del governo

LAMEZIA TERME Dietro al Ponte sullo Stretto si nasconde un pasticciaccio brutto? La proroga di due anni decisa dal governo per verificare la fattibilità del progetto sarebbe stata causata dalla presenza di un accordo segreto tra la “Stretto di Messina” e il consorzio di costruttori Eurolink (tra cui figurano anche Impregilo e Condotte). La notizia è stata riportata questa mattina dal Fatto Quotidiano, con un articolo firmato da Giorgio Meletti. Il patto, finora sconosciuto, sarebbe stato siglato nel 2009 e prevederebbe il pagamento delle penali in favore di Eurolink. Una condizione non prevista dal contratto originario. «L`accordo – spiega il quotidiano diretto da Antonio Padellaro – è stato firmato il 17 aprile 2009 dal presidente della Stretto di Messina, Giuseppe Zamberletti, e dal presidente di Eurolink, Carlo Silva, e siglato per assenso da Pietro Ciucci, nella veste di commissario governativo per la realizzazione dell`opera». Uno dei suoi tanti incarichi: Ciucci infatti è anche amministratore delegato della Stretto di Messina, nonché presidente dell`Anas, cioè l`azionista di maggioranza della società che dovrebbe realizzare il Ponte sullo Stretto.
Mercoledì sera il consiglio dei ministri si è arenato proprio su questo passaggio. Il ministro alle Infrastrutture, Corrado Passera, conosce il documento segreto, il collega della Coesione sociale, Fabrizio Barca, no. Proprio per questo si è deciso il rinvio di due anni, in modo da dare al governo il tempo per trovare soluzioni utili a scongiurare il pagamento delle penali.
Ma per capire bene la portata del contratto segreto, bisogna andare indietro nel tempo, fino all`11 ottobre 2006. Quel giorno la Camera dei deputati (era il governo Prodi) votò lo stop alla megainfrastruttura. Sei mesi prima, il 27 marzo, la Stretto di Messina aveva firmato il contratto per l`affidamento dell`opera con Eurolink, aggiudicataria della gara internazionale. «E subito – scrive Meletti – si cominciò a parlare di penali», per un`opera che non si sarebbe fatta. Da lì a poco sarebbe arrivata anche la firma di Ciucci e Zamberletti sull`accordo segreto. Eurolink infatti decide di aprire un contenzioso, spiegando che la dilatazione dei tempi le aveva procurato danni per 134 milioni di euro. «E fu subito transazione, ma segreta, che non è un bel vedere quando si tratta di denaro pubblico», commenta ancora Meletti.
Il punto abbastanza ambiguo è dato dal fatto che i due hanno modificato (deliberatamente?) un contratto scaturito da una gara pubblica. «Il colpo del maestro  – continua il Fatto – è l`articolo 6. la penale del 10%, che scattava solo dopo l`approvazione del progetto definitivo da parte del Cipe, è ridotta del 5%, ma scatta se l`opera non è partita 540 giorni dopo l`approvazione del progetto da parte della Stretto di Messina. La quale il progetto l`ha approvato all`inizio dell`estate 2011. Contate quando scadono i 540 giorni, e vedrete che manca poco». A quel punto potrebbero scattare le penali: «Proprio quei 300 milioni quantificati da Passera nelle bozze della legge di stabilità».
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