REGGIO CALABRIA «A pochi giorni da una decisione importantissima, in cui alti magistrati saranno chiamati, su mia iniziativa, a decidere della legittimità del mio operato, vengono pubblicate su un grande giornale carte coperte da segreto. Questa volta mi viene scagliata addosso l`accusa di aver falsificato i registri di un corso universitario ove erano appuntate le mie lezioni. È un errore macroscopico, rimediabile in poche battute». Lo afferma, in una nota, il magistrato Alberto Cisterna in relazione a un`inchiesta della Procura di Reggio Calabria nella quale è indagato e di cui scrive oggi “La Repubblica“. Il magistrato, scrive il quotidiano, «è accusato di aver truffato l`università Mediterranea dove insegnava Ordinamento giudiziario e forense e di avere denunciato, pur sapendo di compiere un falso, un ispettore di polizia». «Perché mai – ha aggiunto Cisterna – avrei dovuto falsificare qualcosa, visto che per quelle lezioni avevo preventivamente rinunziato a qualsiasi compenso? Era un incarico gratuito e questo esclude ogni ipotesi di truffa che neppure la Procura ha mai ipotizzato. Ma il giornale dice il contrario. Ho difficoltà a immaginare che questa ennesima fuga di notizie, non sia un`altra pagina del vero e proprio linciaggio che sto subendo con l`obiettivo di distruggere la mia immagine. È un danno mediatico enorme, studiato a tavolino e curato con una raffinata lucidità di cui avverto per intero la forza, posto che mai alcun processo approderà a nulla. Si è cominciato con una singolare indagine che ha consentito che venisse frugata la mia esistenza e quella dei miei famigliari negli ultimi 10 anni. Naturalmente non un solo euro era fuori posto e, infatti, per quell`indagine, in cui si era addirittura ipotizzato un reato di corruzione in atti giudiziari, alla fine gli stessi magistrati hanno chiesto l`archiviazione. Ora da quell`inchiesta emergono delle scorie. La seconda ipotesi è quella di calunnia perché avrei, nel difendermi, messo in evidenza gravissime anomalie che finanche la Procura, che ha aperto l`indagine a mio carico, ha mai negato». «Ovviamente – ha sostenuto Cisterna – dispongo di prove inoppugnabili che dimostrano l`infondatezza dell`addebito ed il fatto che ho ragione di reclamare per un grave torto. Comunque appena avuto notizia ufficiale dell`inchiesta, pochi giorni fa, ho chiesto di essere ascoltato dai pm per consegnare una valanga di atti che smentiscono in modo radicale e indiscutibile tutte le ipotesi dell`accusa. Purtroppo, come immaginavo, prima ancora di essere sentito, qualcuno ha consegnato alla stampa le carte con l`obiettivo, ancora una volta questo e questo soltanto, di deturpare la mia credibilità».
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