SCANDALE Persone non identificate hanno dato alle fiamme a scopo intimidatorio, la notte scorsa a Scandale, due auto e uno scooter del consigliere provinciale del Pd Antonio Barberio, ex sindaco e attuale presidente dell`Akros, società mista che si occupa della raccolta differenziata dei rifiuti nel Crotonese. Le due vetture, una di proprietà di Barberio, e l`altra di servizio dell`Akros, e il ciclomotore della figlia, che erano parcheggiati nel cortile dell`abitazione dell`uomo sono andati completamente distrutti. Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del fuoco che hanno spento il rogo. Il fatto è stato denunciato dallo stesso Barberio ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Da una settimana è stato sciolto il consiglio comunale di Scandale e proprio agli ultimi avvenimenti fa riferimento lo stesso Barberio. «E` una questione comunale – dice – perché prima hanno bruciato l`auto al sindaco ed ora che si va verso nuove elezioni, pensando che io possa candidarmi, hanno colpito me. Mi hanno avvertito. Era già accaduto in simili circostanze nel 2001». Antonio Barberio, eletto alla Provincia di Crotone nella lista Democratici a sinistra, ha ricevuto la solidarietà del presidente dell`ente, Stano Zurlo, e dei componenti dell` esecutivo. «Ancora una volta – dice Zurlo – un rappresentante delle istituzioni è oggetto di particolari attenzioni. Condannando il gesto – conclude Zurlo – siamo convinti che magistratura e forze dell`ordine faranno luce sul gravissimo episodio che colpisce l`esponente politico».
Anche il Partito democratico di Crotone esprime solidarietà e vicinanza a Barberio, «vittima – si afferma in una nota – di un grave atto vandalico perpetrato questa notte a Scandale, e condanna fortemente ogni gesto prevaricatore, di qualsiasi natura esso sia. Questi sono atti che mortificano l’intera collettività oltre che le persone impegnate per la crescita sociale e civile del nostro territorio. L’atto consumato questa notte ci indigna fortemente e ci spinge a condannare con fermezza le logiche di prepotenza che vogliono sopraffare l’operato di chi si impegna quotidianamente per il sviluppo del territorio in cui opera».
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