SCANDALE Uno scoppio nella notte ha svegliato la famiglia del commissario liquidatore dell`Akros, Antonio Barberio, che è anche consigliere provinciale di Crotone, eletto in una lista civica di sinistra. Era l`una di questa notte e a provocare il botto è stato l`esplosione di una gomma d`auto. Il primo a saltare dal letto è proprio Barberio. Si affaccia dalla finestra, che dà sul giardino della sua villetta a Scandale, e lo spettacolo che appare ai suoi occhi lo terrorizza: entrambe le auto di proprietà della sua famiglia (due fiat Panda) sono in fiamme, così com`è in fiamme il ciclomotore utilizzato dai due figli di Barberio. Fa le scale in fretta e tenta di spegnere le fiamme utilizzando la pompa dell`acqua, che ordinariamente usa per innaffiare il giardino. Quelle fiamme non si domano, nemmeno quando interviene in suo aiuto un amico. Prima dell`alba, arrivano anche i vigili del fuoco e i carabinieri con il comandante della stazione di Scandale, maresciallo Pasquale Castellano, e vengono immediatamente avviate le indagini, al momento contro ignoti.
Le due auto servivano alla famiglia per raggiungere il posto di lavoro: Barberio, oltre all`attività politica, fa l`insegnante all`istituto alberghiero di Le Castella, mentre la moglie, Rossella Garofalo, insegna alle scuole elementari di Scandale.
Gli esecutori dell`atto intimidatorio, per raggiungere i mezzi, hanno dovuto scavalcare il cancello che immette nel giardino della casa, recintato interamente da una siepe verde. Sulla matrice dell`atto Barberio non ha dubbi: esclude che l`esecutore possa avere legami con l`Akros, azienda impegnata nella raccolta dei rifiuti differenziati e in alcuni Comuni anche dei rifiuti solidi urbani, e punta il dito contro coloro che non lo vorrebbero alla guida del Comune di Scandale. «È una questione comunale – dice – perché prima hanno bruciato l`auto al sindaco e ora che si va verso nuove elezioni, pensando che io possa candidarmi, hanno colpito me. Mi hanno avvertito. Era già accaduto in simili circostanze nel 2001». Barberio ricorda che già nel febbraio di quell`anno era andata a fuoco con le medesime modalità l`auto di famiglia. Allora abitava in una casa che era in una zona più centrale rispetto a quella di oggi.
Barberio ha ricevuto la solidarietà del presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo, e dei componenti dell` esecutivo. «Ancora una volta – dice Zurlo – un rappresentante delle istituzioni è oggetto di particolari attenzioni. Condannando il gesto siamo convinti che magistratura e forze dell`ordine faranno luce sul gravissimo episodio che colpisce l`esponente politico».
Anche il Partito democratico di Crotone esprime vicinanza all`ex sindaco di Scandale, e «condanna fortemente ogni gesto prevaricatore, di qualsiasi natura esso sia. Questi sono atti che mortificano l’intera collettività oltre che le persone impegnate per la crescita sociale e civile del nostro territorio. L’atto consumato questa notte ci indigna fortemente e ci spinge a condannare con fermezza le logiche di prepotenza che vogliono sopraffare l’operato di chi si impegna quotidianamente per il sviluppo del territorio in cui opera».
Anche nel 2001, come oggi, si parlava di una ricandidatura di Barberio alla guida del Comune, poi il Parlamento ha approvato la legge che non consentiva ai sindaci di ricandidarsi dopo due consiliature e non si ricandidò.
Il 31 ottobre scorso il sindaco di Scandale eletto alle ultime elezioni, Carmine Vasovino, è stato sfiduciato da 7 consiglieri (quattro della maggioranza e tre dell`opposizione), che si sono dimessi e il prefetto ha sciolto l`assise e nominato il commissario prefettizio nella persona del vice prefetto Micucci. Le dimissioni dei consiglieri sono state determinate da una presunta ingerenza di Barberio nell`attività amministrativa. Circostanza che Barberio considera priva di fondamento. Mentre è del tutto fondata la notizia che l`ex sindaco stava valutando, insieme al Pd, il partito in cui si riconosce, la possibilità di candidarsi alla carica di primo cittadino.
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