CROTONE Pecorino crotonese verso il riconoscimento della Denominazione di origine protetta (Dop). I presupposti ci sono tutti e la pubblica audizione – procedura prevista per l`attribuzione del marchio europeo che in base alla normativa lega un prodotto di eccellenza ad un territorio – è in programma per il 17 dicembre nella sala consiliare del Comune di Crotone. Dopo anni di lavoro, il formaggio simbolo dell`ex Marchesato che vanta una storia ultrasecolare (le fonti storiche ne hanno traccia dalla fine del settecento), si appresta a tagliare un traguardo importante che è strettamente collegato alla rinascita di interesse per questo latticino la cui produzione è aumentata negli ultimi anni. Prodotto per due terzi con latte di pecora, razza Gentile di Puglia, e per un terzo con latte caprino, il pecorino crotonese ha una stagionatura che varia dai 4 mesi ai due anni.
L`area di produzione abbraccia praticamente tutta la provincia di Crotone, dalla Sila fino alla costa, e comprende porzioni consistenti del versante jonico delle province di Cosenza e Catanzaro. A tavola, il formaggio a pasta dura può essere consumato come antipasto o accompagnato con altri prodotti tipici della cucina calabrese. Un posto di assoluto rilievo è l`utilizzo del formaggio grattugiato per insaporire i primi piatti.
«L`audizione è un primo importantissimo traguardo – afferma Francesco Scarpino del Consorzio tutela del prodotto – che premia il lavoro fin qui svolto dal Consorzio di tutela della Dop Pecorino crotonese e Ricotta affumicata crotonese. L`iter prevede ancora alcuni passaggi, quali la pubblicazione del disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale italiana, la successiva analisi della Commissione Europea e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea in caso di esito positivo della valutazione. Attraverso la Dop si intende incrementare il valore aggiunto degli allevatori e dei trasformatori di latte ovino, che dovrà tradursi non solo nell`incremento dei prezzi di vendita, ma anche delle quantità vendute. È importante sottolineare come un`agricoltura di qualità e da reddito rappresenti un`occasione di occupazione per i giovani».
A dare ulteriore vigore al lavoro di quanti si dedicano alla valorizzazione del pecorino crotonese, c`è l`interesse crescente suscitato da questo formaggio anche su mercati internazionali, come quello statunitense. Un elemento testimoniato paradossalmente dal fatto che il pecorino crotonese viene prodotto e commercializzato con il proprio nome anche fuori dalla Calabria e, in particolare, in Sardegna.
«La Dop, pur essendo un elemento fondamentale per il rilancio del settore – aggiunge Scarpino -, non è da sola sufficiente. Sarà indispensabile che le imprese e le istituzioni locali sappiano fare sistema per valorizzare al massimo questa opportunità. Tale collaborazione è stata finora molto soddisfacente. Attraverso il Consorzio di tutela sono stati coinvolti gli allevatori e i trasformatori dell`area. Anche la Regione Calabria con il suo Assessorato all`Agricoltura è stata sempre al fianco del Consorzio». Insomma, dovremmo essere al rush finale per un riconoscimento atteso e meritato da tempo.
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