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Bollicine, a qualcuno piace Cirò

Chi l`ha detto che se non è francese non è una bollicina che si rispetti? Una combattiva pattuglia di aziende calabresi – dal volume di produzione diverso ma dalla stessa passione per il prodotto a…

Pubblicato il: 11/12/2012 – 14:41
Bollicine, a qualcuno piace Cirò

Chi l`ha detto che se non è francese non è una bollicina che si rispetti? Una combattiva pattuglia di aziende calabresi – dal volume di produzione diverso ma dalla stessa passione per il prodotto a km zero – sta da tempo sperimentando la possibilità di spumanti “terroir”, o lavorando in questa direzione. L`argomento interessa ancora di più ora che le tavole calabresi (che, si sa, risentono della spending review fino a un certo punto, visto il valore sacrale del cibo soprattutto in alcuni periodi dell`anno) si preparano ai cenoni natalizi. Ecco che la possibilità di uno spumante di Calabria si accosta benissimo a scelte più classiche, su tutte le tante etichette di Greco per i bianchi e di Gaglioppo (o del cugino nobile Magliocco) per i rossi o i rosati: ottime scelte per innaffiare pasti a base di pesce, al pari dei tanti vini ottenuti da vitigni autoctoni del Reggino, del Lametino o del Cosentino (fresco di riconoscimento doc per il “Terre di Cosenza”). Apprezzati in Calabria e premiati fuori regione.

DA CIRÒ AI PIEDI DEL POLLINO
Rendere i vigneti della Tenuta Santa Venere di Cirò un «faro delle bollicine» per il sud Italia: è l`obiettivo dell`azienda della famiglia Scala (proprietaria di questi terreni dal 1600) che nel 2013 – ha annunciato – impianterà un nuovo vigneto composto per l`80% da Gaglioppo e per il restante 20% suddiviso tra uvaggi di altre varietà autoctone. «Da questo vigneto innovativo – ha spiegato Giuseppe Scala, titolare dell`azienda – otterremo nei prossimi anni spumanti metodo classico dalle qualità organolettiche inconfondibili».
Da quest`anno, rimanendo al metodo classico, è sulle tavole il “Dovì Brut” (uve Chardonnay del 2009), apprezzato di recente nella tappa vibonese del tour di presentazione del libro “Intorno a Ferrocinto”: l`azienda di Castrovillari ha incrementato così la sua offerta, confermando la tendenza a diversificare il target ponendo la Calabria al passo con il resto dello Stivale.   
Ma il settore vanta già due etichette che si stanno facendo largo: le firma Librandi, che alla vigilia del Natale 2009 lanciò sul mercato Almaneti e Rosaneti (bianco e rosato, rispettivamente da Chardonnay e Gaglioppo). Non fatevi ingannare dal tappo a fungo: le bollicine di Calabria sono ottime anche per pasteggiare, magari per sgrassare la bocca intenta ad assaporare una ricca frittura di pesce. Prosit!

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