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La perquisizione e la «polpetta avvelenatissima»

Il presidente del Tribunale di Vibo Valentia, Roberto Lucisano, ha diffuso una nota in relazione alla notizia pubblicata ieri dal sito del Corriere della Calabria «su perquisizioni presso l`ufficio…

Pubblicato il: 18/12/2012 – 19:03
La perquisizione e la «polpetta avvelenatissima»

Il presidente del Tribunale di Vibo Valentia, Roberto Lucisano, ha diffuso una nota in relazione alla notizia pubblicata ieri dal sito del Corriere della Calabria «su perquisizioni presso l`ufficio del dott. Fabio Regolo, giudice delegato ai fallimenti presso questo tribunale, aggiungendo che si tratta di magistrato indagato dalla Procura di Salerno per presunte irregolarità commesse nell`assegnazione degli incarichi».
«In relazione a ciò, prendendo atto – scrive Lucisano – della diffusione della notizia in tutta la regione e soprattutto nel circondario di Vibo Valentia dove il collega Regolo – come ormai noto alla generalità dell`utenza e degli operatori del settore – opera con straordinario spirito di sacrificio e totale dedizione al lavoro da oltre tre anni, è bene precisare quanto segue: 1) è assolutamente falso che vi sia stata una perquisizione negli uffici giudiziari del tribunale di Vibo Valentia; 2) è assolutamente falso, come è ovvio, che il collega Regolo abbia affidato incarichi al proprio fratello; 3) nessun elemento consente di affermare che, per qualsivoglia ragione, il collega risulti indagato dalla Procura di Salerno».
Lucisano prosegue affermando che «la falsità della notizia riportata induce a preoccupate riflessioni sulla dinamica di quanto accaduto ed impone il massimo grado di vigilanza in tutti coloro che in questa terra martoriata sono impegnati nella difesa della legalità e nell`affermazione dei principi fondamentali della convivenza civile. Copia del presente comunicato viene inviata, per le attività a tutela del collega, al Consiglio superiore della magistratura, al presidente della Corte d`appello di Catanzaro ed al procuratore generale presso la Corte d`appello di Catanzaro».
Con questa nota, diffusa dall’Ansa ma di cui non abbiamo ricevuto copia, il presidente Lucisano smentisce la notizia da noi data ieri. La questione si complica perché le nostre fonti, interpellate anche oggi, hanno confermato la missione della Guardia di Finanza di Salerno in Calabria. Fonti, dobbiamo precisare, non calabresi e che, se opportuno, non esiteremo a rivelare.
Certo, sarebbe stato, per noi, tutto più agevole se la notizia fosse stata smentita dalla Procura di Salerno.
In ogni caso prendiamo atto delle parole del presidente del Tribunale di Vibo Lucisano, di quelle del giudice Regolo secondo il quale «non c’è stata alcuna perquisizione» e di quelle del Procuratore capo di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, che parla di «polpetta avvelenatissima». Ma una cosa sentiamo di poterla aggiungere, anche perché confortati dagli atti prodotti quotidianamente nel nostro non meno difficile lavoro, il Corriere della Calabria è stato fin dal primo giorno al fianco dei magistrati, di TUTTI i magistrati, che hanno dedicato la loro vita al rispetto della legalità, operando in questa terra martoriata da malaffare e malavita organizzata.
Se si è trattato di una «polpetta avvelenatissima» noi ne siamo stati i primi destinatari.

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