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Le "paghette" per salvare il mosaico

MONASTERACE Si sono autotassati sacrificando paghette e risparmi – in una sorta di “spending review” in calzoni corti – per raccogliere fondi da destinare al recupero di un antico mosaico di 25 met…

Pubblicato il: 26/12/2012 – 11:59
Le "paghette" per salvare il mosaico

MONASTERACE Si sono autotassati sacrificando paghette e risparmi – in una sorta di “spending review” in calzoni corti – per raccogliere fondi da destinare al recupero di un antico mosaico di 25 metri quadri: ormai li chiamano “quelli del Drago“ gli studenti della scuola media dell`istituto comprensivo Amerigo Vespucci di Vibo Valentia. I cinquemila euro raccolti dai giovanissimi “archeologi di complemento“ sono gli unici fondi, nell`assoluta indifferenza delle principali istituzioni, messi attualmente a disposizione della campagna “Adotto il Drago“, promossa dall`istituto scolastico calabrese, diretto da Maria Salvia, con l`obiettivo di sostenere il recupero e la valorizzazione del pavimento mosaicato ellenistico, che riproduce un drago marino, affiorato dopo più di dieci anni di scavi nel sito dell`antica Kaulon a Monasterace, sulle rive del mare Jonio. Ad offrire lo spunto ai giovanissimi studenti è stato il progetto “Calabria Jones”, voluto dall`assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, e sostenuto dal ministero dell`Istruzione, che ha coinvolto migliaia di studenti. I ragazzi, recatisi sul sito dell`antica Kaulon nell`ambito dell`iniziativa, si sono innamorati di quelle tracce di antiche vestigia. Da qui alla sottoscrizione di un accordo con la Soprintendenza ai beni archeologici della Calabria, il museo e il Comune di Monasterace, il passo è stato breve. Non solo, ne è scaturito qualcosa di più: un impegno di riappropriazione della memoria, proseguito tra i banchi di scuole e nelle famiglie, premiato con l`attribuzione ai 44 giovanissimi e al sottosegretario alla Pubblica istruzione, Marco Rossi Doria, della cittadinanza onoraria di Monasterace da parte del sindaco, Maria Carmela Lanzetta. Il piccolo mostro marino dal colore azzurro e dall`espressione enigmatica, adesso coperto da teli e sabbia per proteggerlo dalla pioggia, è affiorato durante la campagna di scavi curata dall`archeologo Francesco Cuteri impegnato sul sito dal 1998, sulle orme del grande Paolo Orsi che aveva lavorato in questi luoghi agli inizi del Novecento. “Da molte parti – ha detto Cuteri parlando dei ragazzi del Vespucci – si fanno chiacchiere. Questi ragazzi, invece, hanno dimostrato un segno di concretezza. Hanno dato uno schiaffo alla politica che non ha mostrato la stessa sensibilita` nei confronti della necessità di finanziare queste ricerche. E 44 piccoli schiaffi sono diventati, così, un unico, sonoro ceffone“.

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