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Vertenze e non solo, l`anno nero della città pitagorica

CROTONE «Un fine anno che purtroppo ci consegna il triste prima di una province che soffre la grave crisi del lavoro, in un Sud che dall’inizio della difficile fase economica ha visto perdere oltre…

Pubblicato il: 30/12/2012 – 18:08
Vertenze e non solo, l`anno nero della città pitagorica

CROTONE «Un fine anno che purtroppo ci consegna il triste prima di una province che soffre la grave crisi del lavoro, in un Sud che dall’inizio della difficile fase economica ha visto perdere oltre 300mila posti di lavoro, con Unioncamere che segna il solco che divide il Nord e il Sud del nostro Belpaese»: è un consuntivo amaro quello di Raffaele Falbo, segretario generale della Cgil Crotone che annuncia l’elaborazione di un “Piano per il lavoro” da proporre al futuro governo con una particolare attenzione per il Sud Italia. «Nei mesi passati – aggiunge Falbo – su proposta del Pd in Parlamento è stata votata una mozione Calabria con all’interno importanti punti che interessano la nostra città e la nostra provincia. Alle forze progressiste del centrosinistra chiedo con forza di avviare un serio e serrato confronto che impegni i futuri rappresentanti di questo territorio su un vera vertenza Crotone».
«La Cgil di Crotone – spiega – ha vissuto da attore sociale questo anno difficile e pesante, cercando di contribuire alla soluzione dei tanti problemi che attanagliano la nostra città e la provincia. In questi ultime mesi le vertenze e i problemi che hanno interessato il nostro territorio  sono state tante, solo per citarne qualcuno bonifica, soppressione delle Province con forte rischio di ridimensionamento degli uffici periferici dello Stato nella nostra città come Prefettura, Questura, comandi provinciali, Inps , Direzione del Tesoro, Camera di Commercio». E ancora, Falbo ricorda il nodo infrastrutture («anche in questo senso scelte volte a isolare il nostro territorio, senza importanti investimenti  strategici  che potrebbero contribuire alla crescita del nostro territorio, come ultimo atto da contrastare con forza il rischio della chiusura dell’aeroporto»), sanità («un inspiegabile ridimensionamento della principale struttura ospedaliera presente nella nostra provincia» e «132 lavoratori “fantasma”, precari che per garantirsi un posto di lavoro instabile e a tempo determinato sono stati costretti a salire sul tetto del nosocomio per essere ascoltati dalle istituzioni»), ambiente («bonifica integrale dell`ex sito industriale superando la fase di individuazione della destinazione dell’area») e infrastrutture («tutti i sistemi di comunicazione segnano arretramento, dalla 106 alle ferrovie, dall’aeroporto al porto»).

S.ANNA, SMALL PLANET DISDICE IL CONTRATTO
E a proposito di aeroporto, ancora una notizia poco incoraggiante per lo scalo pitagorico. «Continua l’escalation di iatture sull’aeroporto Sant’Anna: dopo il 7 gennaio non si vola più»: lo fa sapere in un comunicato Luca Mancuso, membro del direttivo della Compagnia dei Democratici. La Small Planet, dopo un mese esatto, ha infatti disdetto il contratto informando che non effettuerà più voli dall`aeroporto Sant`Anna di Crotone, evidentemente per carenza di passeggeri,  come d`altra parte è già successo con altri.
Mancuso ne approfitta per «ribadire l’importanza vitale dello scalo di Crotone per evitare l’isolamento del nostro territorio» e invoca «immediate azioni per potenziare una struttura fondamentale per la crescita socio-economica del territorio crotonese», ma registra «l’ennesimo atto unilaterale contro il nostro territorio. Auspichiamo – aggiunge l`esponente della Cdd – che il contratto con la Small Planet preveda il pagamento di una sostanziosa penale a favore della Società aeroportuale per questi comportamenti che trattano il nostro territorio come terra da terzo o quarto mondo. La direzione del Sant’Anna spero informi l`opinione pubblica e gli azionisti tutti in che termini ha impostato la stipula di questo contratto perché non è  possibile, a distanza di nemmeno trenta giorni, essere trattati in questo modo. Dare la possibilità a simili operatori di sottoscrivere accordi e disdirli a distanza di pochi giorni ci sembra molto superficiale. Bisogna  dare un sonora lezione per fare rispettare il nostro territorio, in caso contrario la Direzione Generale prenda le dovute determinazioni».
Poi l`attacco alla Regione, che a suo dire «non riesce ancora a garantire una  mobilità degna di un territorio civile».
«Siamo sempre più convinti – aggiunge Mancuso – che  la migliore soluzione rimane sempre quella fatta da tempo da Salvatore Lucà che ipotizza una  società unica di gestione regionale per tutti gli aeroporti calabresi. Una scelta lungimirante che potrebbe significare il funzionamento continuo di tutti  gli  scali senza registrare più questo stato di cose che rasenta veramente il ridicolo. Auspichiamo che la nostra proposta di società unica venga presa nella giusta considerazione; non è più tempo di campanilismi e altro. I nostri amministratori regionali riflettano in modo approfondito; un volo giornaliero per Roma e Milano in un`ipotesi di società unica regionale chi potrebbe negarcelo? Se oggi non riusciamo nemmeno a fare ciò che senso ha insistere su questo percorso di società prettamente crotonese? Non possiamo più giocare sulla pelle dei crotonesi, hanno il sacro santo diritto ad avere una mobilità decente. Chi vuole gestire l’aeroporto – conclude – non può presentarsi con questi risultati. Bisogna  gettare le basi per costruire qualcosa di serio;  è ancora possibile a patto che si voli alto con le idee, senza preconcetti ed a partire dalla scelta della prossima compagnia aerea che sia un`azienda affidabile e quantomeno abbia la giusta competenza  per  analizzare i numeri del nostro scalo che sono noti ai più. Nelle more della costituzione di una società unica perché non accordarsi con Lamezia e con le tante compagnie ad essa collegate per assicurare questi due voli giornalieri da Crotone per Roma e Milano? Pensiamo possa essere una soluzione tampone più semplice e più soddisfacente anche in termini economici per l`utenza, certamente con un risultato più positivo del contratto Small Planet».

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