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La crisi del settore edile a Reggio: 700 aziende chiuse

REGGIO CALABRIA «La mortalità delle imprese del settore delle costruzioni e l’emorragia di posti di lavoro, recentemente illustrate in tutta la loro gravità dalla Filca-Cisl, spiegano anche ai poch…

Pubblicato il: 30/12/2012 – 19:15
La crisi del settore edile a Reggio: 700 aziende chiuse

REGGIO CALABRIA «La mortalità delle imprese del settore delle costruzioni e l’emorragia di posti di lavoro, recentemente illustrate in tutta la loro gravità dalla Filca-Cisl, spiegano anche ai pochi che si ostinano a non capirlo che l’economia della provincia di Reggio Calabria è al collasso»: lo dichiara il presidente di Ance Reggio Calabria Francesco Siclari. «La nostra comunità – aggiunge – ha vissuto a lungo e continua a vivere di edilizia, un comparto che ha consentito di mantenere alti i livelli occupazionali e di produrre ricchezza per il territorio. Oggi i numeri parlano della chiusura di 700 aziende e di 2500 persone, nella maggior parte dei casi padri di famiglie monoreddito, rimaste senza lavoro. Ci sembra che, a parte la denuncia del sindacato e la presa di posizione di Confindustria Reggio Calabria, nessuno abbia speso una parola. Mi riferisco soprattutto alla classe politica, considerata per intero e senza nessuna esclusione, probabilmente troppo attenta alle prossime elezioni politiche per occuparsi dei problemi collettivi. Intanto la nostra economia soffre e le aziende muoiono nell’indifferenza generale. Con queste mie affermazioni non ritengo solo di rappresentare i sentimenti dell’intera classe imprenditoriale reggina del settore edile, ma esprimo anche la mia profonda indignazione come cittadino».
Secondo Siclari «serve un progetto d’urto per arginare questa situazione. Non è possibile andare avanti così, né ci riteniamo rassicurati dalle promesse che riguardano solo ed esclusivamente il pagamento di lavori già eseguiti che le imprese aspettano spesso da anni. Nessuna prospettiva per il futuro, nessuna indicazione sui tempi che saranno necessari per far ripartire i cantieri, dove sono immobilizzati beni delle nostre aziende per un valore di centinaia di migliaia di euro, mentre la mancanza di lavoro costringe gli imprenditori ad attuare non certo a cuor leggero decine di licenziamenti».
Il 2012 è stato per il numero uno di Ance Reggio Calabria «un anno terribile per il comparto dell’edilizia. Soprattutto le aziende che hanno operato con il Comune di Reggio Calabria si sono ritrovate ad affrontare una pesantissima crisi resa ancor più grave dalle vicende di Palazzo San Giorgio. Il commissariamento, inevitabilmente, ha determinato una paralisi amministrativa da cui adesso si sta uscendo, grazie all’impegno certosino della terna commissariale che lavora giorno e notte per riavviare la macchina assai complessa dell’ente. Alla Commissione abbiamo già manifestato e ribadiamo anche oggi la nostra piena disponibilità a mantenere l’atteggiamento collaborativo manifestato finora, evidenziando la nostra volontà di dare vita a un incontro in cui stabilire il modo migliore per affrontare i prossimi mesi nell’interesse collettivo».
Infine il riferimento alla situazione di stallo amministrativo: «Attendiamo che le Sezioni Riunite della Corte dei Conti concludano l’iter per la dichiarazione del dissesto del Comune – conclude Scuteri –, che noi auspichiamo fortemente non avvenga, sebbene i margini di manovra siano assai ridotti e la delibera della sezione regionale della Corte stessa evidenzi gravissime criticità. L’auspicio di Ance Reggio Calabria è che il 2013 sia davvero un anno migliore, in cui si conosca l’esatta portata dei sacrifici che i cittadini di questa città e di questa provincia dovranno sopportare per uscire dalla crisi».

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