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Castrovillari alza la voce: «Ridateci l`ospedale»

COSENZA Sotto i cittadini del comitato spontaneo di Castrovillari, sopra, al primo piano dell’Asp di Cosenza, i sindaci di tutto il comprensorio, per tentare di fermare la spoliazione dell’ospedale…

Pubblicato il: 03/01/2013 – 13:12
Castrovillari alza la voce: «Ridateci l`ospedale»

COSENZA Sotto i cittadini del comitato spontaneo di Castrovillari, sopra, al primo piano dell’Asp di Cosenza, i sindaci di tutto il comprensorio, per tentare di fermare la spoliazione dell’ospedale della città del Pollino, che in conseguenza dell’ultima delibera regionale verrebbe accorpato a quello di Acri. Nessun campanilismo, nessuno scontro tra territori, ma da parte dei cittadini di Castrovillari la certezza che dietro l’accorpamento delle due strutture sanitarie ci sia la lunga e potente mano dei Trematerra. Un’azione che il comitato di protesta non esita a definire di natura clientelare. La strategia sarebbe chiara: accorpando Castrovillari con Acri, quest’ultimo ospedale uscirebbe dalla nicchia di struttura di montagna, acquisendo prestigio tramite lo spostamento di alcuni reparti da Castrovillari. «Una decisione illecita – spiega il sindaco della citta del Pollino, Mimmo Lo Polito – perché tiene conto di distanze chilometriche sbagliate e di altri fattori inesatti». Assieme a lui i sindaci di Mormanno, Morano, Civita, perfino Cassano. Territori che si vedrebbero impoveriti dal trasferimento di reparti preso l’ospedale di Acri. Non solo, se questo accadesse, ci sarebbe un aggravio di spesa, perché tanti cittadini del Pollino troverebbero cure presso strutture della vicina Basilicata, ma ci sarebbero pure disagi non piccoli, visto che i pazienti sarebbero costretti a viaggiare tra reparti dislocati distanti tra loro. Dall’incontro di questa mattina come era prevedibile non è sortita alcuna soluzione, intanto perché il direttore generale Scarpelli non c’era, avendo lasciato la gestione della riunione a un funzionario, ma anche perché ai sindaci è stato proposto un generico tavolo tecnico, che è stato respinto. A questo punto si profila una acutizzazione della protesta, con una trasferta a Catanzaro, per cercare di impedire l’accorpamento della struttura di Castrovillari, che è nuova e molto efficiente.

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