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Agguato a Ferruzzano: ucciso un bracciante agricolo

FERRUZZANO Sette colpi di fucile: chi voleva uccidere Domenico Rodà, non voleva rischiare che l’uomo sopravvivesse all’agguato di cui è rimasto vittima oggi pomeriggio. L’uomo, fratello del più not…

Pubblicato il: 03/01/2013 – 19:53
Agguato a Ferruzzano: ucciso un bracciante agricolo

FERRUZZANO Sette colpi di fucile: chi voleva uccidere Domenico Rodà, non voleva rischiare che l’uomo sopravvivesse all’agguato di cui è rimasto vittima oggi pomeriggio. L’uomo, fratello del più noto Alessandro, elemento di spicco della cosca Talia – Rodà che domina la zona, secondo le prime ricostruzioni è stato atteso da almeno due sicari sulla strada che dalle campagne attorno a Ferruzzano porta a Brancaleone, dove l’uomo risiedeva abitualmente. Un tragitto consueto per Rodà, ufficialmente bracciante agricolo, che oggi si era recato in campagna per accudire i suoi animali e nel pomeriggio stava rientrando a casa sulla sua moto Ape quando è stato freddato dai fucili dei suoi sicari. Pregiudicato, attualmente sottoposto a regime di sorveglianza speciale, Rodà era stato scarcerato nel 2010 dopo avere scontato tre anni di reclusione per associazione mafiosa. L’uomo era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Terra chiana” condotta da polizia e carabinieri contro le cosche della Locride. Appena scoperto il cadavere, sul luogo del delitto sono intervenuti i carabinieri della sezione investigazioni scientifiche in cerca di elementi utili a risalire agli autori, oltre agli investigatori del Gruppo di Locri e della Compagnia di Bianco che conducono le indagini, sotto il coordinamento della Procura di Locri. Stando alle prime indiscrezioni, per gli inquirenti si tratta di un fulmine a ciel sereno. Da tempo, in zona non si sparava più. Ma un omicidio eccellente, che colpisce da vicino il presunto capocosca locale, potrebbe rimettere in discussione gli equilibri su cui fino ad oggi si è fondata la pace fra i litigiosi clan della zona. ufficialmente, gli investigatori non escludono alcuna ipotesi sul movente del delitto e le indagini proseguono a 360 gradi, ma via via che passano le ore prende sempre più corpo l’ipotesi di un nuovo delitto di ndrangheta, preludio forse di nuovi scossoni nella irrequieta Locride.

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