LAMEZIA TERME Nella sede nazionale di via dell’Umiltà, ieri pomeriggio, Angelino Alfano si è sentito ripetere ciò che i diretti interessati avevano avuto modo di annunciare poche ore prima via telefono al presidente Berlusconi. L’ex ministro Raffaele Fitto e i governatori di Calabria (Peppe Scopelliti), Campania (Stefano Caldoro) e Molise (Michele Iorio), tuttavia, hanno fatto non poca fatica a respingere le avances del Cavaliere e del segretario nazionale del Pdl che li avrebbero voluti (e li vorrebbero tuttora) in campo alle prossime elezioni. Un «No, grazie», quello pronunciato dai quattro, che però né Alfano, né Gianfranco Micciché sono riusciti a smuovere. L’incontro romano, in ogni caso, è servito per suggellare un accordo politico (tracciato nelle sue linee guida il giorno prima durante una cena a Palazzo Grazioli tra Berlusconi e Miccichè) che porterà alla nascita di una lista Grande Sud, alleata del Pdl e che nei piani di Berlusconi dovrà fare da contrappeso alla Lega Nord con la quale il Cavaliere conta ancora di chiudere un’alleanza elettorale.
La novità di giornata è rappresentata comunque dal rifiuto di Scopelliti a guidare in questa regione la lista Grande Sud al Senato, che poi è quel ramo del Parlamento dove si gioca la sfida decisiva per il governo del Paese. Dal presidente calabrese sarebbe arrivata «piena disponibilità» a collaborare alla formazione di questa lista pur senza garantire un impegno diretto. In questo senso è scontato che alcuni tra gli assessori (Giacomo Mancini e Antonio Caridi) e consiglieri regionali (Giovanni Bilardi e Alfonsino Grillo) a lui più vicini saranno inseriti in questo raggruppamento. Nelle prossime ore sarà depositato il simbolo e inizierà la raccolta firme per la presentazione delle liste. Grande Sud sarà presente alla Camera e al Senato, come movimento politico apparentato con il Pdl.
È quasi certo che la lista con il simbolo ufficiale del Popolo della libertà verrà guidata al Senato da Tonino Gentile. A sostegno della ricandidatura dell’ex sottosegretario all’Economia si stanno spendendo un po’ tutti i colonnelli del partito: da Verdini a Cicchitto e Quagliariello. Più incerta la battaglia per le altre posizioni. La prudenza è d’obbligo perché nel quartier generale pidiellino la Calabria viene vista come una delle regioni “decisive” per la determinazione della nuova maggioranza a Palazzo Madama. Va ricordato, infatti, che con il “Porcellum” il premio in termini di seggi viene assegnato su base regionale e non nazionale per come invece avviene alla Camera. In questa regione la coalizione vincente si aggiudica sei senatori mentre i restanti quattro vengono divisi tra tutti coloro che hanno superato la soglia di sbarramento fissata al 20% per le coalizioni e all’8% per i singoli partiti.
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