COSENZA «No al mega impianto eolico Serra Pizzuta nella catena costiera cosentina. Preveniamo lo scempio di un territorio di alto valore ambientale e paesaggistico». Lo afferma, in una nota, Teresa Liguori, vice presidente nazionale di Italia Nostra. «L`associazione – prosegue – non è pregiudizialmente e ideologicamente contraria all`eolico. E` contraria all`eolico selvaggio, al colonialismo eolico, che arreca una permanente offesa al paesaggio a fronte di un insignificante contributo alla risoluzione del problema energetico. E` contraria, in nome dell`articolo 9 della Costituzione che recita: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”. Beni culturali e paesaggio sono un patrimonio da tutelare in modo rigorosamente unitario. Un amministratore pubblico non può sottrarsi a questo obbligo costituzionale che impone di preservare la memoria e l`identità della nazione e di tutti i nostri paesi. Italia Nostra ritiene difficile che gli amministratori non si rendano conto del grave ed irreparabile danno che si provocherebbe al paesaggio nel pregevole territorio di Cerisano e di Marano Principato se questo fosse devastato da centinaia di torri alte fino a 150 metri circa, macro impianti industriali realizzati senza il consenso dei cittadini e senza un`accorta valutazione degli impatti ambientali e delle convenienze economiche. Tale paesaggio offeso sarebbe un`eredità davvero pesante da tramandare alle future generazioni». «Questi amministratori – conclude Teresa Liguori – non possono disconoscere che nel Codice del 2004 la tutela del paesaggio è priorità assoluta rispetto anche alla gestione del territorio. Sostengono questa tesi insigni giuristi, paesaggisti, scrittori, personalità del mondo della cultura, scienziati oltre che associazioni ambientaliste nazionali quali Italia Nostra che, con la Lipu ed Altura, sostengono le iniziative del comitato civico contro il progetto di impianto eolico Serra Pizzuta della Enel Green Power da 62 MW sulla catena costiera nel territorio dei comuni di Cerisano e di Marano Principato».
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