LAMEZIA TERME È vero che Mario Monti avrà un diritto di veto sulle liste, ma Pierferdinando Casini è convinto che alla fine «prevarrà la ragionevolezza». Ciò significa che il leader dell`Udc è convinto di riuscire a vincere la partita delle candidature, piazzando suoi uomini nei posti-chiave del listone al Senato. «I voti li abbiamo noi, soprattutto nel Mezzogiorno», va ripetendo il leader dello Scudocrociato. Che con ogni probabilità dovrebbe guidare lo schieramento centrista al Senato in diverse regioni, tra cui la Calabria. Dietro Casini (che poi opterebbe per un seggio in Sicilia o in Campania) ci sarebbe l`assessore regionale Michele Trematerra, che dovrebbe vincere il ballottaggio con il docente universitario (sponsorizzato dal premier e da Catricalà) Beniamino Quintieri. «A Roma sanno bene qual è la situazione calabrese», ripetono con voce sicura i colonnelli calabresi dell`Udc.
In ogni caso, Casini, Fini e Monti hanno un problema urgente di sincronizzazione perché il tempo dei preparativi è quasi scaduto: chi infatti non è in Parlamento (i montiani) deve raccogliere in fretta le firme (circa trentamila e non sessantamila grazie al decreto legge approvato a Natale) in calce agli elenchi dei candidati che vanno presentati alle Corti d`appello entro e non oltre le 20 del 21 gennaio. Il Professore si è impegnato a presentare la sua lista civica (Camera) entro martedì per cui ha chiesto a Fini e Casini – che avendo gruppi parlamentari non devono raccogliere le firme – di accelerare e scoprire le carte nella stessa giornata di martedì. Altrettanta urgenza vale per il listone comune al Senato, che sarà diviso in tre quote: montiani-montezemoliani, Fli e Udc. A quest`ultimi, come detto prima, dovrebbero toccare i posti di comando in Calabria. Non è un mistero, infatti, che in questa regione i casiniani conservino una delle maggiori percentuali in termini di consenso elettorale.
Qualche problema, semmai, per l`Udc potrebbe arrivare dalle dispute interne in corso per accaparrarsi i migliori posti nella lista alla Camera. Il posto di capolista andrà senza problemi all`uscente Roberto Occhiuto. Più complicato il nodo da sciogliere sul nome che sarà piazzato al secondo posto. Qui i contendenti sono due: da una parte il presidente del consiglio regionale Franco Talarico, dall`altra l`assessore regionale Francescoantonio Stillitani. Senza un accordo la questione sarà risolta direttamente al tavolo di via Due Macelli.
Per Futuro e libertà gli incastri sono più semplici: Fini corre alla Camera come capolista in tutte le circoscrizioni e in Calabria dovrebbe essere seguito da Francesco Grandinetti, dirigente di punta del partito (il suo peso è ancora di più cresciuto dopo l`abbandono del partito da parte della parlamentare Angela Napoli) e vicino alle posizioni di Italo Bocchino. Ma per i finiani prima di tutto c`è da vincere la sfida con la soglia di sbarramento fissata al 2% per la Camera. Impresa difficile ma non impossibile. Almeno a giudicare dagli ultimi sondaggi diffusi dai maggiori istituti di ricerca.
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