VIBO VALENTIA Il nuovo Piano comunale di vendita delle strutture sportive, deciso dall`amministrazione comunale, viene bocciato dal consigliere del Partito democratico Giovanni Russo. «Che l`ente fosse sull`orlo del dissesto – afferma in una nota l`esponente dell`opposizione – ce ne eravamo accorti da tempo. Lo abbiamo segnalato attraverso diverse interrogazioni a cui l`attuale amministrazione o non ha risposto o lo ha fatto prendendo in giro noi e i cittadini vibonesi. Ormai la condizione deficitaria dell`ente è certificata e dunque comprendo responsabilmente la necessità di redigere un nuovo piano di alienazione degli immobili per poter far cassa, cercando di risanare l`ente: purtroppo ancora una volta sarà Vibo Valentia e i vibonesi a pagare il prezzo più alto». Una premessa, offerta anche con toni ironici, che serve a Russo per entrare nel cuore di un problema che non è nuovo nella città amministrata dal centrodestra: le ristrettezze di bilancio.
«Dopo aver venduto uno dei palazzi più importanti e carichi di storia, quale è il Valentianum – prosegue il consigliere -, questa amministrazione decide di mettere in vendita le sue strutture sportive più importanti. La nostra città da sempre si presenta lacunosa in quanto ad impiantistica sportiva e spazi in cui fare sport liberamente. Alla luce di questo nuovo piano di alienazione degli immobili, con la vendita del Palavalentia, dei campi da tennis, dello Sporting Club, del palazzetto di Vibo Marina, gli spazi a disposizione dei nostri giovani e più in generale di chi vorrebbe fare sport nella nostra città si ridurrebbero sensibilmente. Appare, palliativa la motivazione offerta dall`assessore, circa i costi e i ricavi. Anche perché su tali tematiche si misura la capacità gestionale e amministrativa di un amministratore. Un amministrazione ha l`obbligo di fornire alcuni servizi, tra cui gli spazi e gli impianti sportivi. Vendendo questi impianti, si renderebbe la nostra città meno vivibile». Russo collega l`impiantistica sportiva all`offerta di servizi sociali e conclude dicendosi disponibile a valutare altri tipi di tagli.
«Ecco perché -a ferrma – spero che l`amministrazione attiva e dunque il sindaco in primis, faccia una profonda riflessione e magari un passo indietro inserendo nel piano di alienazione altri immobili. Questo non è un ragionamento di parte, bensì dettato da buon senso e amore per la città».
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