Alla Regione arrivano diciassette nuovi dirigenti

CATANZARO Sono in tutto diciassette. Nonostante la crisi e la “spending review” arrivano nuovi dirigenti alla Regione Calabria (alcuni dei quali vincitori da tempo del concorso). La Regione li ha nominati nei giorni scorsi, assegnando a ciascuno una propria area amministrativa: Elvira Costantino (Ambiente), Maria Rosa Nasso (Lavori pubblici), Domenico Ferrara (Agricoltura), Giuseppe Palmisani (Bilancio), Anna Prenestini (Personale), Patrizia Di Renzo (Presidenza), Roberta Cardamone (Personale), Manuela Marchese (Sanità), Annarita Carnuccio (Bilancio) e Giovanna La Terra (proveniente dal Comune di Gioia Tauro) e destinata al Dipartimento controlli. Per quanto riguarda l`Area tecnica, invece, i nuovi dirigenti sono Pietro Cerchiara (Lavori pubblici), Bruno Cundari (Ambiente), Cosimo Carmelo Caridi (Agricoltura), Adriana Russo (Urbanistica), Gabriele Alitto (Ambiente) e Maurizio Iorfida (Lavori pubblici). Al settore giuridico del Dipartimento Organizzazione e Personale è stato nominato Sergio Nicola Tassone.
Le assunzioni sono la conseguenza di una delibera approvata l`8 novembre 2012: otto pagine, con tre allegati, in cui si ridefinisce il fabbisogno del personale per il triennio 2012-2014. Nel provvedimento, proposto dall’assessore al Personale Domenico Tallini, si spiega che la Regione «ha provveduto a razionalizzare nel corso degli ultimi anni la struttura amministrativa passando dalla dotazione organica di 4.390 unità di personale, prevista dalla delibera 614 del 14 giugno 2004, a quella di 2.300 unità, approvata da ultimo, con delibera 447 del 24 luglio 2009». Una riduzione, quella tra il 2004 e il 2009, dovuta al trasferimento di funzioni e, quindi, dei dipendenti alle Province e agli incentivi ai pensionamenti disposti dalla giunta guidata da Giuseppe Chiaravalloti.
Entro il 2014 dovrebbero entrare negli uffici della Regione 559 assunti. Secondo il nuovo piano, nei ruoli direttivi – a regime – si conterranno 164 unità, mentre attualmente sono 118. In media, quindi, ogni dirigente vigilerà su 14 dipendenti. Ma lo standard italiano è di un dirigente ogni 16 dipendenti.