REGGIO CALABRRIA Ci sarà una nuova perizia tecnica sull`area dell`ex Italcitrus che il Comune di Reggio Calabria, amministrato all`epoca dal sindaco Giuseppe Scopelliti, aveva acquistato per realizzare la sede Rai del Mediterraneo. A deciderlo è stata la sezione I giurisdizionale centrale d`Appello della Corte dei conti davanti alla quale l`attuale governatore della Calabria e l`ingegnere Giuseppe Granata – all`epoca dei fatti funzionario dell`ufficio tecnico del Comune – hanno fatto ricorso contro la sentenza di primo grado emessa dai magistrati contabili di Catanzaro che aveva condannato entrambi al risarcimento del danno erariale di un milione e 300mila euro. Un nuovo accertamento, quindi, di cui Scopelliti ha dato notizia stamattina nel corso di una conferenza stampa tenuta nella sala “Giuditta Levato” del consiglio regionale. Dopo aver ripercorso l`iter della vicenda e le polemiche scatenate durante la campagna elettorale del 2007, a distanza di anni il governatore rivendica quella che lui definisce «una scelta lungimirante, un`opportunità per Reggio e per la Rai, con tanto di protocollo d`intesa. All`epoca, con Saccà e Cattaneo, si parlò di sede Rai del Mediterraneo o Rai dello Stretto. D`altronde a questo progetto c`era il sostegno della Scuola superiore della pubblica amministrazione». «Guarda caso – ha aggiunto Scopelliti – oggi quel progetto era attuabilissimo. L`azione della della Corte dei conti fu sfruttata al massimo dal centrosinistra in campagna elettorale. Fummo indagati in 11 ma alla fine siamo stati condannati in due. L`accusatore era da cinque anni consulente di Loiero».
Come nei giorni scorsi, in occasione della presentazione del libro del Pdl contro lo scioglimento dell`ente di Palazzo San Giorgio, il governatore ha continuato a fare allusioni nei confronti di chi ha amministrato il Comune di Reggio prima di lui: «Purtroppo questa città è stata abituata a politici che facevano interessi di natura diversa rispetto ai nostri. Sul piano penale la vicenda Italcitrus non ha trovato nessuna azione. Quella transazione con i proprietari di Italcitrus tagliò le unghie sul nascere ad ogni tentativo di speculazione edilizia, tenuto contro che quel sito sorge su terreni caratterizzati dai massimi indici di fabbricazione su cui potevano essere realizzati circa duecento unità immobiliari. Da chi, se non dalla `ndrangheta?».
Ritornando alla decisione della Corte dei conti di disporre una nuova perizia su richiesta degli avvocati di Scopelliti e dell`ingegnere Granata, i magistrati contabili hanno incaricato l`Agenzia del territorio di eseguire un accertamento tecnico «finalizzato alla determinazione della stima del valore dell`area, all`epoca del suo acquisto da parte del Comune di Reggio Calabria nel 2003, ed avendo riguardo allo stato dei luoghi, che saranno ispezionati, nonché ai documenti rilevanti a tal fine, presenti al fascicolo di causa, che saranno trasmessi alla sezione prima centrale d`appello, e in particolare ai documenti di valutazione prodotti dalle parti». In sostanza – è scritto sempre nell`ordinanza della Corte dei conti – l`Agenzia del territorio, dovrà tenere conto, secondo le regole dell`estimo, dello stato di vetustà degli immobili, della situazione di mercato, della destinazione urbanistica del terreno e delle possibilità di sfruttamento edificatorio dell`epoca nonché dell`attuale potenzialità di utilizzazione». Entro 180 giorni l`Agenzia del territorio dovrà depositare la perizia.
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