Sul: tassa d`ancoraggio penalizza Gioia

CATANZARO «Un`altra stangata sul porto di Gioia Tauro». È quanto afferma, il sindacato Sul in una nota a firma del segretario regionale della Calabria, Carmelo Cozza.  «Anche il Governo tecnico e nello specifico i ministri Grilli e Passera, con il decreto del 24 dicembre scorso che sull`adeguamento dell`ammontare delle tasse e dei diritti marittimi, non hanno tenuto nella giusta considerazione le necessità dei porti di transhipment italiani, rischiando di vanificare, se non verranno adottati provvedimenti urgenti, tutti gli sforzi compiuti fino ad oggi. In momento di crisi come quello attuale, in cui c`é bisogno di costruire regole interne che ci permettano di competere con il resto dei porti del Mediterraneo – sostiene ancora il Sul – la trovata furbesca che ci porta nella direzione opposta e rischia di far allontanare i traffici dai porti italiani, è stata quella di aumentare progressivamente le tasse di ancoraggio in tutti i porti italiani di oltre il 50% rispetto a quelle attuali. A nulla sembra siano servite le istanze da parte dei porti di transhipment italiani, Gioia Tauro, Cagliari e Taranto, che da tempo chiedono a gran voce l`abbattimento delle tasse di ancoraggio per poter resistere alla concorrenza spietata da parte dei porti africani e anche di Malta dove le tasse di ancoraggio non esistono. L`Italia ancora una volta, purtroppo, si dimostra impreparata a gestire i fattori di distorsione del mercato, a vantaggio esclusivo dei porti concorrenti di Gioia Tauro che ha già perduto negli ultimi anni commesse importanti – non a caso Maersk è oggi posizionanata a Port Said ed a Malta – e che rischia di compromettere seriamente il futuro già incerto dello scalo gioiese».