COSENZA Il terremoto annunciato alla fine c`è stato. E per Futuro e libertà adesso si fa davvero dura. Dopo l`abbandono da parte del coordinatore provinciale di Cosenza Fabrizio Falvo (nel frattempo è stato rimpiazzato con la nomina di un commissario, Alberto Rossi), oggi sono arrivate le dimissioni dei responsabili dei circoli di Cosenza, Rende, San Giovanni in Fiore e altri centri della provincia. «Assieme a me – spiega l`ormai ex coordinatore cosentino Valerio Zicaro – lasciano il partito i componenti del direttivo cittadino di Cosenza, il coordinatore cittadino di Rende, Nicola Maranzano ed i componenti del relativo circolo, i componenti dei circoli di Castrolibero, di San Giovanni in Fiore, di Scigliano, di Torano e di Fiumefreddo Bruzio, i quali mi hanno delegato ad informare la stampa in tal senso. La sofferta decisione di lasciare Futuro e Libertà è frutto del tradimento, da parte dei vertici nazionali, dell’ambizioso progetto per cui era nato questo movimento ben delineato, purtroppo solo a parole, nel Manifesto per l’Italia e nello statuto di Futuro e Libertà. Le cronache di questi giorni testimoniamo, difatti, che il sentimento di sconforto e di delusione dei militanti e simpatizzanti del partito è diffuso in tutta Italia, se è vero che dalla Lombardia alla Sicilia, passando per l’Emilia Romagna, per la Puglia e per la Calabria, si registrano dimissioni ed abbandoni a migliaia».
Nel mirino di Zicaro ci sono soprattutto Gianfranco Fini e Italo Bocchino: «La responsabilità di questo fallimento – che è comune a tutti i partiti– è da addebitarsi ai vertici nazionali di Futuro e Libertà, in primo luogo Italo Bocchino che, con la sua scellerata gestione, ha ridotto Futuro e Libertà ad un gruppo di personaggi interessati, soltanto, ad ottenere un posto al sole nelle liste elettorali per le elezioni politiche. Tanto è avvenuto e sta avvenendo, in queste ore, anche a livello regionale tra lotte intestine e guerre tra bande, sostenute da questo o quel deputato, per raggiungere il tanto, agognato, “posticino”. Zero programmi e prospettive ai cittadini e tanta voglia di “sistemarsi” in Parlamento».
«In questo quadro – conclude Zicaro –, a dir poco desolante, le donne e gli uomini che oggi lasciano Futuro e Libertà non abbandonano la politica, perché, ancora, animati dalla voglia di servire le rispettive comunità e di offrire ai cittadini un’alternativa reale rispetto ai professionisti della politica. In tal senso, è indubbio che l’unico elemento positivo, nel panorama complessivo, è rappresentato dalla scelta civica di tante donne e uomini di proporsi all’elettorato mettendo al servizio della collettività le proprie capacità e professionalità. Con la chiusura dei circoli dell’area urbana (Cosenza, Rende e Castrolibero) e dei circoli di San Giovanni in Fiore, di Scigliano, di Torano e di Fiumefreddo Bruzio, Futuro e Libertà termina la sua esperienza in provincia di Cosenza».
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