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Passare dalle parole ai fatti: un imperativo per tutti

“Rinnovamento” in questi giorni è una parola usata e abusata. Ma questo agognato e sbandierato rinnovamento è davvero possibile, fattibile, praticabile? E cosa in verità significa passando dalle pa…

Pubblicato il: 12/01/2013 – 19:17
Passare dalle parole ai fatti: un imperativo per tutti

“Rinnovamento” in questi giorni è una parola usata e abusata. Ma questo agognato e sbandierato rinnovamento è davvero possibile, fattibile, praticabile? E cosa in verità significa passando dalle parole ai fatti? Etimologicamente un’accezione del termine riporta: «Cambiamento con il quale si affermano idee, valori». Noi  giovani siamo pronti: c’è voglia fare, misurarci, capire, dialogare e persino l’ardire di metterci in gioco. Non diteci che non possiamo. Chiedere il ricambio della classe dirigente italiana non è chiedere poltrone per chi è nato dopo, sarebbe pretestuoso, è chiedere di far entrare le necessarie forze fresche e nuove, provenienti dalla vita di ogni giorno. La ricerca delle soluzioni comporta una lotta dura, uno sforzo, un’alchimia che nasce dal bisogno. La sfida elettorale ormai alle porte si gioca su questo e non sui triti slogan, sui simboli, sugli accordi più o meno sottobanco. Il ricambio generazionale sarà uno dei fattori decisivi per la vittoria elettorale; una nuova generazione in grado di contribuire a definire con idee e proposte il futuro programma di governo: é questo che chiede il Paese. Da meridionale e calabrese mi sento di dire: «E’questo che vuole anche la nostra Calabria». Occorre che i partiti, in particolare il Pdl, scommettano veramente sulle capacità di dar spazio alle nuove leve. Deve iniziare una nuova stagione politica. Un modo nuovo, leale e giusto che contempli la vera “meritocarazia” per l’inevitabile avvicendamento. Chi ha il potere non pensi necessariamente a passarlo ad un suo parente o amico, ma faccia della sua posizione di privilegio lo strumento per aprire le porte a nuovi interlocutori. È ai miei coetanei che lancio un appello di fondamentale importanza: adoperiamoci tutti, basta lamentarci di una politica che si occupa poco di noi, occupiamoci noi di lei. Lamentarsi non darà nessun risultato, impegnarsi e seguire da vicino gli accadimenti della politica rappresenta invece il vero cambiamento. Infatti, solo vivendo a pieno il presente, comprendendo la dinamica delle scelte che si compiono possiamo sperare in un futuro migliore. E’ un azzardo dire che io mi sento pronto a questo compito? Ebbene voglio “azzardare”: io sono pronto! Se la politica oggi veramente chiama i giovani, e il tanto paventato rinnovamento declamato a gran voce dal Pdl, in primis dal leader Berlusconi, e dal governatore della Calabria Scopelliti, non è soltanto uno slogan: io ci sono! Amo profondamente la mia regione. Non ho mai smesso di essere profondamente calabrese. Se ho deciso di vivere anche e ancora qui, è per essere utile alla mia terra, perché mi sento profondamente parte di essa e ho forte dentro di me il desiderio di dare alla Calabria il mio contributo da cittadino attivo per un cambiamento reale di questo territorio. Ogni volta che parto mi porto dentro la voglia di tornare indietro. Ogni giorno vissuto lontano per studiare, per lavorare per darmi da fare come tutti i miei coetanei, in mille modi, mi sembra un piccolo tradimento a questa terra e alla nostra gente. Ho capacità, professionalità e soprattutto buona volontà per assolvere ad un compito, che ritengo essere ancora un onore ed un onere per ogni cittadino: rappresentare la propria terra, per me la Calabria in Parlamento, dare voce ai problemi dei miei conterranei e battermi con decisione per pretendere di trovare le soluzioni. Pensandoci, facendo queste riflessioni in questi giorni intrisi di timori, ma anche di speranze, ho avuto un’idea e preso una decisione. Voglio passare subito, sin da ora dalle parole, che potrebbero restare solo parole ai fatti: dare un contributo subito ai giovani calabresi. Faccio una promessa: Se verrò eletto alla Camera pur non potendo rinunciare per legge allo stipendio da parlamentare, creerò una fondazione e tramuterò parte dell’emolumento in borse di studio annuali per alcuni meritevoli studenti calabresi. A loro, neolaureati, verrà data una grande opportunità: lavorare accanto ad un giovane deputato calabrese. Condividere nel concreto il lavoro e il frutto del lavoro, far accendere una scintilla di speranza nei cuori e nelle menti dei miei coetanei. È un’idea che mi dà forza, uno strumento per  galvanizzare attorno a me entusiasmo e buone forze. Credetemi ne abbiamo bisogno! Di una cosa sono fermamente convinto. Come diceva il noto giurista Piero Calamandrei: «Per fare buona politica non c`è bisogno di grandi uomini, ma basta che ci siano persone oneste, che sappiano fare modestamente il loro mestiere. Sono necessarie: la buona fede, la serietà e l`impegno morale. In politica, la sincerità e la coerenza, che a prima vista possono sembrare ingenuità, finiscono alla lunga con l`essere un buon affare».  

*Avvocato e iscritto Pdl

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