«Nei tre ospedali “Spoke” della provincia di Cosenza (Paola-Cetraro, Rossano-Corigliano e Castrovillari) a fronte dei 733 posti-letto per acuti previsti dai decreti 103, 104 e 105 del 5 luglio 2012 ad oggi ancora non ne sono stati attivati oltre 300». E` la denuncia contenuta in una nota del consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione sulla situazione della sanità in Calabria e in provincia di Cosenza.
«Tutto ciò – prosegue Guccione nella nota – ha creato una diffusa emergenza sanitaria su tutto il territorio provinciale e regionale che rischia di mettere in serio pericolo la salute dei cittadini, costretti a rimanere per diversi giorni “parcheggiati” all`interno dei pronto soccorso, in attesa di un posto-letto o di essere trasferiti in ospedali esterni alla nostra regione. Per definire veramente “Spoke” i tre presidi sanitari della nostra provincia, infatti, occorrerebbe attivare gli oltre 300 posti-letto ancora mancanti. Per far questo ci sarebbe bisogno, però, di almeno altri 120 medici, di 250 infermieri, di 130 operatori socio-sanitari e di tutte le tecnologie necessarie al funzionamento dei reparti. Un`ipotesi, quest`ultima, lontana anni-luce dalla nostra realtà, conseguenza di un Sistema sanitario regionale disegnato solo sulla carta, senza tenere in nessun conto una realtà che è ben diversa da quella descritta ed in cui non possono essere garantiti nemmeno i livelli essenziali di assistenza. Ad oggi, infatti, a distanza di alcuni mesi dall`emanazione dei decreti che riguardano gli ospedali “Spoke”, siamo ben lontani da quanto è previsto in essi, mentre aumenta l`emigrazione sanitaria dei calabresi verso altre regioni, crescono a vista d`occhio i disservizi ed i cittadini sono costretti ad affrontare veri e propri calvari per ottenere le cure necessarie che, nonostante lo sforzo e l`abnegazione degli operatori sanitari, non sono in grado di essere erogati per le carenze oggettive a cui ci si trova davanti».
«Una situazione così drammatica e allarmante – sostiene ancora il consigliere regionale del Pd – non dovrebbe far dormire sonni tranquilli al Commissario per l`attuazione del Piano di rientro, Giuseppe Scopelliti che, dopo aver ricoperto per tre anni il ruolo di Commissario, dovrebbe umilmente prendere atto dei propri errori e mettersi definitivamente da parte. A nessuno può essere più consentito di continuare a “tirare a campare” quando è in gioco l`incolumità dei cittadini e il loro diritto costituzionale alla difesa e alla salvaguardia della salute. Di fronte ad una situazione non più sostenibile c`é bisogno di un`iniziativa forte e decisa verso il governo nazionale perché siano messe in atto tutte le iniziative amministrative necessarie a garantire che tutti i decreti emanati da Scopelliti nella sua qualità di Commissario per il Piano di rientro diventino realtà».
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