CROTONE Riaprire le indagini sulla morte dell`agente Salvatore Verdura, 52 anni, originario di Scordia (Catania), deceduto il 13 gennaio del 2011 a Capo Rizzuto. Lo ha chiesto alla Procura di Crotone la famiglia dell`agente, che non crede alla versione ufficiale sulla morte del poliziotto: infarto al miocardio mentre era in auto. Secondo l`avvocato Gino Grassia, che, come rivela il quotidiano La Sicilia, ha depositato l`esposto il 4 gennaio scorso alla Procura guidata da Raffaele Mazzotta, sarebbero due i punti di forza della richiesta di riapertura dell`inchiesta: le ferite sul cadavere, che sarebbero incompatibili con un infarto, e incongruenze sui tempi di comunicazione del decesso. «Il medico del 118 – osserva il penalista – vide una ferita al padiglione auricolare destro, il medico necroscopico lo stesso giorno non vide alcuna ferita ma si rese conto che c`era una frattura alla base cranica». La moglie del poliziotto, che ha quattro figli, Assunta Lo Faro, rivela che l`ultima telefonata col marito è avvenuta la sera prima del decesso e che era stata bruscamente interrotta dal poliziotto. «L`indomani alle 7 del mattino – aggiunge l`avvocato Grassia – agenti di polizia comunicarono alla famiglia che Verdura era morto. Ma come facevano a saperlo visto che secondo un testimone l`incidente è avvenuto dopo? Gli orari non sono compatibili con la ricostruzione della Procura di Crotone che ha già archiviato la prima inchiesta».
x
x