CATANZARO Glielo suggerisce quasi con tono paterno: «Devi essere fedele agli ideali della tua gioventù». Pier Luigi Bersani parla a Salvatore Scalzo come ad uno di famiglia e prende ad esempio quel leader «cento volte più grande» che è stato per lui Enrico Berlinguer. C`è una sfida nella sfida in questo viaggio del segretario del Pd verso Palazzo Chigi. E quella di Catanzaro, dove domenica e lunedì si torna al voto (per come disposto dal Tar) in otto sezioni per le comunali, è sicuramente una tappa obbligata. Una breve visita a Janò, nel luogo dove una frana ha lasciato senza casa intere famiglie e dove abitano i De Santis, madre anziana e due fratelli disabili costretti a restare in un`abitazione abbarbicata su una collina e irraggiungibile per qualsiasi mezzo di soccorso. «Ci hanno abbandonato tutti», è il grido disperato di questa signora. Bersani ascolta in silenzio, accarezzandole la spalla. Il candidato premier si congeda con un groppo in gola e con la promessa di tornare presto in questi luoghi dimenticati da Dio e dagli uomini.
Invoca una maggiore presenza dello Stato, questa terra. E il leader del centrosinistra in conferenza stampa (davvero lacunosa l`organizzazione dell`evento) assicura: «Avremo un governo nuovo nel Paese e il governo nuovo darà la mano alla Calabria e a Catanzaro». Alla sua sinistra c`è il candidato sindaco Scalzo. È a lui che guarda Bersani quando insiste sul «bisogno di un governo nazionale che affianchi le buone amministrazioni, sia a livello di città che a livello di regione. Sono qui per dire ai calabresi, ai catanzaresi: facciamo la strada assieme per un cambiamento. Ci sono tante cose da cambiare, una frana e una città abbandonate, i rifiuti, una regione sgovernata». Il segretario non cita mai Scopelliti ma parla di un «cambiamento vicino anche a livello calabrese». In platea i candidati democratici a Camera e Senato sono abbastanza ringalluzziti e azzardano previsioni: «Prima della fine del 2013 torneremo al voto per eleggere il nuovo presidente della Regione». Moderati e riformisti gli rimproverano di aver lasciato l`Agenda Monti fuori dalla Carta d`intenti e lui racconta di aver fatto il giro dei leader progressisti del continente per illustrare loro «una nuova agenda italiana», una «nuova agenda europea». Le priorità sono lavoro e moralità, ma indietro non si torna: «Dobbiamo fare molte più riforme, non meno riforme».
Il linguaggio “bersanese” non conosce molta retorica. E per questo motivo quando gli viene chiesto di un possibile patto di desistenza al Senato con la lista Ingroia, ribatte con determinazione: «Non facciamo nessun patto, ma voglio dire una cosa che va nelle diverse direzioni. Oltre alla politica, c`è la matematica della legge elettorale». Nel mirino c`è l`asse Pdl-Carroccio: «Chi non sostiene il Pd, in particolare al Senato e in alcune regioni, fa un regalo a Berlusconi. Tradotto in politica vuol dire che il Pd e i progressisti reggono la sfida alla destra di Berlusconi e della Lega. Questo è l`oggetto della campagna elettorale e bisogna che tutti facciano una riflessione». Dal segretario non c`è nessun accenno alla mancata presenza di esponenti della società civile catanzarese nelle liste democrat per il Parlamento. La questione è già stata risolta (dopo la temporanea autosospensione di tutti i gruppi dirigenti) durante il vertice della scorsa settimana a Largo del Nazareno.
La pioggia intanto non concede soste a Catanzaro Lido. Per lui i militanti e i dirigenti che sono venuti bastano. Non è una prova di forza la sua, è un`offerta di verità: «Qui in Calabria non si può mentire, se il governo toccherà a noi del Pd, la ruota girerà». Alfredo D`Attorre e Marco Minniti lo guardano con ammirazione. Mario Oliverio, poco distante, commenta: «Io Pier Luigi lo conosco molto bene e so che quando prende un impegno, lo mantiene». Il programma non comprende tempi morti e, dunque, via di corsa per un pranzo in casa Morreale. Papà Angelo, portalettere, mamma Giovanna, maestra elementare, e i due figli universitari, Marta di 24 anni e Francesco di 20. Due stipendi per un totale di 2800 euro al mese da cui ne vanno sottratti 1000 per la rata del mutuo. All`aspirante premier offrono le loro speranze e le pietanze tipiche del luogo tra cui il morzello catanzarese. Brindisi con un Cirò che sa molto di Festa dell`Unità. Scalzo guarda dalla finestra il mare e ripensa alla citazione berlingueriana. Oggi Palazzo De Nobili gli sembra un po` meno distante.
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