LAMEZIA TERME Quant`è dura la vita sul filo del rasoio. Lo sanno bene i dirigenti calabresi di Pdl e Udc costretti a giustificare le ragioni di un`alleanza che a livello nazionale non esiste già da un pezzo. La giornata di oggi è una valida fotografia di quanto difficile stia diventando la convivenza tra berlusconiani e casiniani a Palazzo Alemanni. Tutta colpa del Cavaliere che, di prima mattina, attacca a testa bassa durante la puntata di “Omnibus”: «L`Udc ha introdotto il quoziente familiare anche tra i candidati nelle sue liste». Nel mirino ci sono i parenti di Pier Ferdinando Casini inseriti nelle liste che sostengono Mario Monti ma è chiaro che interessa da vicino anche chi (è il caso di Michele Trematerra) è il numero due del listone al Senato ed è soprattutto il figlio di Gino, segretario calabrese dell`Udc. Insomma, una dura stoccata, che però l`ex presidente della Camera non lascia cadere nel vuoto. Casini sceglie la sua bacheca Facebook per rispondere all`affondo del Cavaliere: «Non appena saranno presentate, chiederò un pubblico confronto a Silvio Berlusconi sulla qualità delle candidature nelle nostre rispettive liste. Candidare il segretario nazionale dei giovani dell’Udc anche se si chiama Zinzi, l’assessore regionale all’Agricoltura in Calabria anche se si chiama Trematerra, il segretario provinciale dell’Udc di Cuneo anche se si chiama Delfino, il vicepresidente della giunta regionale della Campania anche se si chiama De Mita o la più votata consigliere regionale dell’Udc dell’Emilia Romagna, per noi è stata una scelta basata su criteri di capacità e merito – afferma Casini – Attendo piuttosto di sapere quale siano stati i criteri selettivi usati da Berlusconi per mettere in lista in Lombardia l’igienista dentale Nicole Minetti o quali meriti abbiano tanti suoi candidati che passano più tempo nei tribunali come imputati che in Parlamento».
Tocca a Peppe Scopelliti allora assumere i panni del mediatore: «Spero che questa campagna elettorale, al di là delle battute, non porti lacerazioni o traumi particolari ma non ne vedo all’orizzonte almeno dal rapporto che si è instaurato tra di noi». È una pezza, quella del governatore, che riesce solo in parte a tappare il buco aperto da Berlusconi. «Con l’Udc c`è un rapporto di condivisione – dice ancora Scopelliti – ma anche grande affetto e stima. Anche ieri sera ho sentito il segretario regionale Gino Trematerra e quello nazionale Lorenzo Cesa. Auspico che si possa andare avanti in questa esperienza rispetto alla quale da parte dell’Udc si continua a ribadire che c`è un impegno assunto e che su questa strada si vuole perseguire l’azione che abbiamo messo in campo verso il comune traguardo da raggiungere». Sarà pure vero, ma intanto gli scricchiolii di quella che doveva essere un`alleanza di ferro iniziano a fare davvero rumore.
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