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Urne chiuse a Catanzaro, ha votato il 72%

CATANZARO Sono stati 4.471 elettori, pari al 72,72% degli aventi diritto, a recarsi alle urne nelle 8 sezioni in cui si sono riaperti i seggi dopo la sentenza del Tar. A maggio nelle otto sezioni l…

Pubblicato il: 21/01/2013 – 8:44
Urne chiuse a Catanzaro, ha votato il 72%

CATANZARO Sono stati 4.471 elettori, pari al 72,72% degli aventi diritto, a recarsi alle urne nelle 8 sezioni in cui si sono riaperti i seggi dopo la sentenza del Tar. A maggio nelle otto sezioni la percentuale di votanti aveva raggiunto il 78%. A richiamare alle urne 6.183 catanzaresi è stata la sentenza del Tribunale amministrativo che, accogliendo il ricorso del candidato sindaco del centrosinistra Salvatore Scalzo e della sua coalizione, ha annullato i risultati ottenuti in otto sezioni, la proclamazione del sindaco e dei consiglieri comunali. Pur essendo una piccola percentuale, i 6mila elettori hanno la possibilità di cambiare il verdetto emesso dalle urne nella precedente tornata elettorale. Abramo, infatti, nel maggio scorso superò il 50% dei voti per soli 129 voti. È possibile quindi che il prossimo 3 e 4 febbraio i catanzaresi siano richiamati al voto per un inaspettato turno di ballottaggio. Gran parte della breve campagna elettorale appena conclusa si è concentrata proprio sulle irregolarità riscontrate dal Tribunale amministrativo nelle operazioni di voto del 6 e 7 maggio scorsi. Già a poche ore dall`apertura dei seggi erano stati sollevati alcuni sospetti dopo che la Digos aveva fermato, nei pressi della sezione di Siano, due persone a cui erano stati sequestrati materiale elettorale, un normografo e una somma di denaro. Proprio da quell`intervento degli agenti è scattata l`indagine, coordinata dal pm Gerardo Dominijanni, che coinvolge il candidato al consiglio comunale nella lista “Per Catanzaro” Francesco Leone. La notte dello spoglio sarà ricordata poi per il caos della sezione 85. Nel seggio del quartiere marinaro si rese necessario l`intervento delle forze dell`ordine che chiusero la sezione portando le schede all`Ufficio centrale per terminare le operazioni di conteggio. Solo dopo tre giorni, la commissione diede i risultati definitivi proclamando Sergio Abramo sindaco. Anche in quel verbale, comunque, vennero annotate anomalie poi finite, assieme a molte altre, nel ricorso presentato davanti al Tar da Scalzo e dalla coalizione di centrosinistra. Il 22 novembre l`attesa sentenza dei giudici amministrativi: tutto da rifare nelle sezioni 3 (quartiere Janò), 4 (Pontegrande), 18 (Siano), 24 (via Bambinello Gesù), 28 (ospedale Pugliese), 37 (scuola elementare Aldisio), 70 (Corvo e Aranceto) e nella famigerata 85 (Lido). Pochi giorni dopo nelle motivazioni della decisione del Tar trovano conferme i dubbi sollevati dal centrosinistra. I vizi riscontrati dal Tribunale della Calabria nello scrutinio dei voti valgono «a dare corpo all`ipotesi delineata nell`impugnativa e cioè che la mancanza di schede autenticate e non utilizzate costituisca sintomo di grave illegalità delle operazioni elettorali, potendo dar luogo al cosiddetto sistema della “scheda ballerina”». A traghettare Palazzo de Nobili fino alle nuove elezioni è stato il commissario Silvana Riccio che come primo atto ha annullato la delibera con la quale la giunta ormai decaduta dava incarico a due legali esterni di presentare ricorso al Consiglio di Stato. Stracciato quel provvedimento, Abramo decise di non presentare appello. Si arriva così al voto di domenica e lunedì con gli otto seggi tenuti sotto stretta osservazione dalle forze dell`ordine. Per evitare il ripetersi di nuovi errori e anomalie, il presidente della Corte d`appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio, ha nominato dei giudici quali presidenti degli otto seggi, mentre per gli scrutatori il Comune ha organizzato degli specifici corsi di formazione. I risultati delle nuove elezioni confluiranno in quelli già ottenuti nelle altre sezioni. Quindi ci sarà un nuovo conteggio dei voti complessivi che porterà alla proclamazione dei consiglieri e, in caso di superamento del quorum, alla proclamazione del sindaco. Altrimenti si andrà al ballottaggio.

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