Filippelli: «Ma io rappresento Tremonti»

Gentile direttore,
pur non nascondendo la mia forte simpatia nei suoi confronti e della testata che liberamente dirige, mi duole intervenire per alcune precisazioni in riferimento all`articolo pubblicato on-line in data 21 gennaio c.m. dal titolo “Se il “nemico interno” di Scopelliti corre nella Lega”.
Senza voler entrare nel merito dei suoi giudizi personali sul mio percorso politico, ritengo doveroso informarLa che la mia candidatura è in rappresentanza della Lista Tremonti 3L e non, come erroneamente riportato, della Lega nord.
Vi è un cartello politico elettorale, infatti, che prevede, per questa competizione, i due simboli l`uno dentro l`altro, anche se quello della Lega Nord è posto maggiormente in evidenza.
Quanto detto in ogni caso non impedisce al sottoscritto di esprimere i propri pensieri, tantomeno mutarli.
Ebbene, ciò che pensavo ieri lo penso oggi e se qualcosa davvero non cambierà in questa terra probabilmente lo penserò anche domani.
Questa è una regione che paga i danni prodotti da un`intera classe politica dirigente fallimentare, incapace, inconcludente che non trova una collocazione politica ben precisa, ma al contrario è presente dall`estrema sinistra all`estrema destra passando per il centro.
Basti osservare semplicemente la composizione delle altre liste e i rappresentanti delle stesse.
Per quel che mi riguarda la sinistra di Rosy Bindi ha fallito tanto quanto la destra di Scopelliti ed il centro di Casini.
Ma la vita insegna, questo Lei me lo riconoscerà, che davanti al problema non bisogna solo lamentarsi ma bisogna anche attrezzarsi, ecco perché penso sia giusto offrire oggi ai calabresi un`alternativa lontana dai vecchi schemi e dalle vecchie logiche, ricca di entusiasmo e affamata di legalità.
Colgo questa occasione per invitarLa a richiamarmi qualora durante questa campagna elettorale le mie battaglie politiche dovessero essere incoerenti con quanto da me detto e denunciato in questi ultimi anni.
Un caro saluto.
Michele Filippelli

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Ringraziamo l`avvocato Filippelli per la pacata precisazione. Che ci permette di notare come la sua scelta – correre in quota Tremonti – sia coerente, eccome, con la sua linea politica di critica e polemica al governatore: fu proprio l`allora ministro del governo Berlusconi, infatti, a inviare gli ispettori in riva allo Stretto, permettendo così di iniziare a squarciare il velo sul celeberrimo “Modello Reggio”. (euf)