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«A Cosenza ci sono analogie con il "modello Reggio"»

COSENZA «La trasmissione Presa Diretta, trasmessa su Rai Tre domenica 20 gennaio, sul cosiddetto “modello Reggio”, ha offerto, a mio avviso, numerosi spunti di riflessione anche per ciò che concern…

Pubblicato il: 22/01/2013 – 15:31
«A Cosenza ci sono analogie con il "modello Reggio"»

COSENZA «La trasmissione Presa Diretta, trasmessa su Rai Tre domenica 20 gennaio, sul cosiddetto “modello Reggio”, ha offerto, a mio avviso, numerosi spunti di riflessione anche per ciò che concerne la situazione del Comune di Cosenza». Lo afferma, in una nota, il vicecapogruppo del Pd al Comune di Cosenza Marco Ambrogio. «Il Comune di Reggio – prosegue Ambrogio – deve oggi fare i conti con un buco da 170 milioni di euro non ancora del tutto stimato dalla Corte dei conti. Un`eredità pesante che rimbalza su tutti i mass media e che sta inesorabilmente marchiando la città dello Stretto. Naturalmente, le immagini che la trasmissione di Riccardo Iacona ha portato in televisione sono solo un piccolo triste spaccato di una situazione già conosciuta e assai denunciata soprattutto a livello locale. I rifiuti popolano le strade, fogne a cielo aperto, cantieri bloccati, ditte in fallimento, Imu ai massimi livelli, ritardi nei pagamenti sono alcuni tra i più emblematici segni di un degrado annunciato. Sembrano lontani i tempi in cui il Comune di Reggio Calabria spendeva 250mila euro per uno show di Capodanno o 360mila euro per il concerto di Elton John. Questa eredità, come è noto, proviene dalla gestione irresponsabile di chi ha avuto negli anni il dovere e il privilegio di amministrare, per conto dei cittadini, le risorse e che invece si è macchiata di sperperi forsennati e irrazionali». «Tutto ciò – afferma Ambrogio – deve farci cogliere le preoccupanti analogie con la situazione che si vive a Cosenza dove, attualmente, vige la tendenza allo sperpero e alle “feste” da parte dell`amministrazione Occhiuto. Una moda che io stesso diverse volte ho denunciato. Come a Reggio Calabria, anche a Cosenza le ditte non vengono pagate da diverso tempo; a Reggio sono stati spesi 120mila euro per far sfilare sul lungomare tronisti e starlette ingaggiati da Lele Mora, a Cosenza sono stati spesi 500mila euro per il Lungofiume; nel 2003 a Reggio Calabria sono stati spesi 628mila euro per dieci professionisti assunti con contratto privato e 157mila euro mensili per lavoratori interinali, com`è noto anche a Cosenza l`amministrazione comunale non bada a spese quando si tratta di ingaggiare una notevole mole di consulenti esterni selezionati spesso tra architetti e ingegneri “amici”. Per ultimo, le opere incompiute. A Reggio il nuovo palazzo di Giustizia aspetta di essere completato mentre a Cosenza i lavori per il Castello Svevo, il planetario e il Parco acquatico sono tutt`oggi fermi. Guardando al “modello Reggio” possiamo prevedere quale sarà la destinazione finale se la tendenza non verrà invertita. Dapoco, peraltro, abbiamo aderito ad una manovra di pre-dissesto». «È necessario – conclude Ambrogio – che la giunta operi in maniera difforme rispetto a quanto fatto fino ad ora per riuscire a fermare il declino prima che sia troppo tardi».

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