Dopo l’ennesima sconfitta elettorale è necessario che si apra una nuova fase per il Partito democratico catanzarese. È chiaro che l’impegno annunciato e sbandierato dal commissario regionale Alfredo D’Attore non è stato sufficiente a portare ad un risultato positivo o quanto meno ad un miglioramento elettorale del Pd. Il timore adesso è rappresentato dai sondaggi negativi per le prossime elezioni politiche che in Calabria danno un Pd molto al di sotto della media nazionale soprattutto al Senato. Non aver candidato nessuno del capoluogo di regione e aver inserito nella lista al Senato vecchie conoscenze che solo pochi anni fa si schieravano, con lo schieramento guidato da Franco Cimino, nelle elezioni comunali del 2006, potrebbe essere il colpo definitivo che porterà molti elettori a orientarsi verso altre liste del centrosinistra.
La persistenza del commissariamento sta erodendo le poche forze rimaste attive nel partito e la presenza di ex esponenti della giunta Olivo all’interno dei vari coordinamenti e tavoli cittadini danneggia ulteriormente l’immagina di rinnovamento che il PD ha cercato di mostrare negli ultimi anni. Dopo tutto come si può pensare che la gente creda nel cambiamento se qualche mese prima delle elezioni la scelta del coordinatore cittadino è ricaduta su un ex assessore della tanto criticata giunta di centro sinistra.
Tutti gli iscritti e chi si è impegnato a fondo in questa difficile campagna elettorale, si sente tradito da coloro che hanno dirottato i consensi su esponenti di altre liste, indebolendo il partito di cui dicono di fare parte. Su questi aspetti ci aspettiamo un intervento del commissario regionale, che non può far finta di non capire quello che è successo nelle ultime elezioni comunali.
Qualche giorno fa Scopelliti ha affermato che D’Attorre ha portato “sfiga”, siamo invece convinti che esistono molti “papaveri” nel Partito democratico che magari non porteranno sfortuna, ma sicuramente non portano voti.
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