Caro direttore,
Leggo un articolo a firma di Pietro Bellantoni. Sento il dovere di chiarire la mia posizione assunta in questi giorni che non nasce certamente da motivi di carattere personale. La mia lunga esperienza sul piano politico, sempre con lo scudo crociato, mi ha portato ad operare con tantissimi amici sul territorio nazionale e a condividere con essi i momenti più significativi della vita del nostro Partito. Non solo con l`Udc, ma prima ancora con la Dc col Ppi e con il Cdu. proprio per corrispondere ad una serie di sollecitazioni di questi amici, ho indetto un incontro che è l`ultimo di una lunghissima serie che ho tenuto nel corso di questi anni, proprio per fare con essi una valutazione attenta sull`attuale situazione politica e, sopratutto sulle condizioni dell`Udc. Vi è stata una comune condivisione per difendere il ruolo del Partito dello scudo crociato a fronte di uno smottamento politico che lo vede sempre più diluito nel movimento di Monti che gli fa perdere giorno per giorno, non soltanto la sovranità organizzativa, ma crea le premesse per disperdere la sua storia fino ad annullarne la presenza come si evince da un accordo esistente di fare alla Camera e al Senato gruppi parlamentari che si richiamano a Monti.
Sarebbe la prima volta dalla nascita della Repubblica che sparirebbe un gruppo parlamentare che si richiama ufficialmente ai valori democratici cristiani che un piccolo drappello di parlamentari difese e garantì nel parlamento all`indomani del l`elezioni politiche del 1994 e del 1996. Non ci sono motivi di carattere personale o di poltrone, se qualcuno di noi avesse voluto difendere la propria poltrona nel 1994 sarebbe andato nelle liste di Forza Italia come fece allora il Ccd e in quell`occasione io rimasi fuori dal Parlamento dopo una battaglia elettorale di grande decoro e di grande fedeltà ai principi. Oggi sono in discussione, a mio avviso, questi principi e questi valori. L`assorbimento all`area Monti è un insulto alla storia dello scudo crociato e un non senso e una contraddizione profonda.
I dirigenti che si sono riuniti a Roma e che si riuniranno in questi giorni in tutte le regioni d`Italia, non sono reietti, ma sono militanti, amministratori comunali, provinciali e regionali in carica e alcuni candidati al Parlamento in posizione utile che avvertono la sensibilità di condurre una battaglia affinché il partito non sparisca, ma rimanga nella storia del nostro tempo e si proietti nel futuro per affrontare i grandi temi della giustizia e dell`equità sociale lontani dal grumo degli interessi della grande industria e delle grandi banche. Ci fosse stato, lo ripeto, un solo interesse personale avremmo accolto sollecitazioni di posti al sole, ma anche in questo caso, come nel 1994, ho scelto la coerenza di un impegno politico e ho preferito salvaguardare la mia storia al servizio degli ideali di un Partito che ho concorso a fondare, che ha un simbolo che ho difeso con il Cdu e di cui sono stato il Presidente del primo Congresso costituente.
*Vicesegretario nazionale Udc
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