CATANZARO In campagna elettorale, si sa, menarsi fendenti di santa ragione è fisiologico, e prescinde dai rapporti politici esistenti. Ma questa volta le parole del senatore Tonino Gentile rischiano davvero di avviare un cortocircuito dalle conseguenze imprevedibili nell`alleanza Pdl-Udc che governa la Regione. Tutta “colpa” delle affermazioni fatte dal deputato centrista Roberto Occhiuto che ieri da Lamezia non le ha mandate di certo a dire con riferimento alla candidatura di Mimmo Scilipoti: «Il Pdl considera la Calabria una pattumiera». Raccontano che Gentile non abbia gradito l`esternazione già ieri, quando i bene informati lo hanno messo al corrente di quanto successo alla convention lametina dell`Udc. Ma in ogni caso ha voluto aspettare il suo turno, oggi a Catanzaro, per togliersi tutti i sassolini dalle scarpe: «Quanto asserito dall`Udc, un partito che ha più nomine che voti, è veramente troppo. Non accettiamo lezioni di moralità. Si tratta di un`affermazione quantomeno poco dignitosa per chi la esprime». In sala gli applausi sono davvero copiosi (diminuiscono di portata quando, in seguito Gentile, affermerà che «la candidatura di Scilipoti – che non è un serial killer – è meritata perché ha salvato in più occasioni il governo Berlusconi»), segno che le parole di Gentile hanno colto nel segno. Scopelliti, davanti all`invettiva del vicecoordinatore, è parso abbastanza in imbarazzo (solo due giorni fa si è affrettato a rassicurare il segretario Cesa sulla necessità di portare a compimento il lavoro iniziato nella primavera 2010) e si è limitato a un sorriso di circostanza.
Certo, è che le parole di Gentile rischiano di aprire un fronte (l`ulteriore) di tensione con l`Udc soprattutto per quel riguarda la città di Cosenza dove il fratello di Occhiuto (Mario) e la nipote di Gentile (Katya) sono rispettivamente sindaco e vicesindaco. Possibile che un senatore della sua esperienza non abbia valutato quali potrebbero essere gli effetti delle sue affermazioni? Difficile crederlo. E poi ci sono quegli applausi (fragorosi) che testimoniano come dopo il voto sarà inevitabile sottoporre a check-up un patto finora rivelatosi inossidabile.
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