«Naturale epilogo di un personale processo di maturazione politica»

REGGIO CALABRIA «La mia adesione al Partito democratico è il naturale epilogo di un personale processo di maturazione politica avvenuto nel corso di anni dimimpegno civile ed amministrativo messi al servizio del mio territorio». Così il sindaco di Gioia Tauro Renato Bellofiore ha spiegato, nel corso di una conferenza stampa, la sua scelta di aderire al partito di Pierluigi Bersani. All`incontro hanno partecipato il deputato Marco Minniti, il parlamentare europeo Pino Arlacchi, originario di Gioia Tauro, il commissario provinciale del Pd Girolamo De Maria, ilcommissario del circolo Pd di Gioia Tauro Demetrio Naccari Carlizzi, il consigliere regionale Nino De Gaetano e l`ex presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Morabito. Arlacchi, «amico personale di Bellofiore», nel ripercorrere il suo background nei movimenti e nella società civile della Piana, si è definito «tra i principali autori dell`adesione di Bellofiore al Pd». L`adesione di Bellofiore è stata, invece, da Demetrio Naccari Carlizzi che «nella presenza significativa all`incontro di tanti amici storici di Gioia Tauro» tra iscritti, simpatizzanti, consiglieri comunali e assessori del Comune della Piana, ha colto «il segnale della grande condivisione al percorso di Bellofiore, partita – ha ricordato – dai movimenti cittadini e da un impegno politico che negli anni si è trasformato in un progetto di rinascita per Gioia Tauro».  
Naccari ha sottolineato l`impegno profuso da Bellofiore per creare un`unica piattaforma politica con gli altri sindaci dei Comuni che si affacciano nell`area del porto, Rosarno e San Ferdinando. «Stanno lavorando insieme – ha aggiunto – per un progetto convincente. L`adesione di Bellofiore al partito va valutata non solo in termini quantitativi ma va letta anche nei termini complessivi dell`investimento che si fa su un territorio dove ormai si registra un costante sfaldamento del Pdl, il cui unico progetto era finalizzato solo alla conquista di un consenso elettorale che è stato poi svenduto a livello nazionale per privilegiare altre aree del Paese».