La chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, che avverrà il prossimo 31 marzo, è una notizia da accogliere positivamente poiché finalmente si restituisce vita e dignità a persone che ormai da anni subiscono l’ umiliazione di vivere in un contesto squallido e degradato. Quello che però lascia perplessi in merito all’iniziativa è il solito percorso all’italiana di una legge che pur decretando la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari non prevede che fine faranno, successivamente, gli ospiti di queste strutture. Nel decreto contro il sovraffollamento delle carceri voluto dal ministro della giustizia Severino, è stato accolto l’emendamento che oltre a prevedere la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari rimanda alle Regioni e alla sanità regionale il compito di prendersi cura degli ospiti attualmente residenti in queste strutture. Per quel che risulta, nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona P.G. vi sono circa 40 infermi calabresi dei quali la nostra regione dovrà farsi carico. Per ovviare a questa situazione, pare, che la giunta regionale abbia deciso di adoperare i locali dell’ex ospedale psichiatrico di Girifalco, una struttura fatiscente che necessita di cospicui fondi per la sua messa a norma che, però, non potrebbe avvenire nei tempi previsti per legge: giova ricordare, infatti, che il 31 marzo, quindi tra circa 2 mesi, gli ospedali psichiatrici giudiziari saranno chiusi e la struttura di Girifalco dovrà subire lavori di ristrutturazione per circa un anno. È per questo motivo che trovo sensato l’appello lanciato nei giorni scorsi da Mario Nasone dell’Agape e da don Giacomo Panizza della Fondazione Progetto Sud i quali hanno proposto che queste 40 persone vengano ospitate nelle strutture già esistenti nel nostro territorio ed in particolar modo nel comprensorio reggino, all’avanguardia sotto questo punto di vista. Per questo motivo mi appello al governatore ed alla giunta regionale, chiedendo loro di convocare un tavolo di concertazione al quale far partecipare i rappresentanti del terzo settore calabrese e tutti coloro i quali ormai da anni gestiscono strutture per persone con disabilità, affinché si trovi con loro una soluzione utile, sensata e responsabile che faccia fronte in maniera professionale a questa necessità. Ritengo inutile e dispendiosa l’idea di investire i fondi nella ristrutturazione dell’ex ospedale di Girifalco a fronte della presenza di numerose realtà importanti e professionali, che ormai da anni operano sul territorio regionale, e sulle quali poter investire.
*Giovani democratici Reggio Calabria
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