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È calabrese l`uomo che sparò a Musy

TORINO Svolta nelle indagini sull’agguato ad Alberto Musy, il consigliere Udc raggiunto da quattro colpi di revolver nel cortile della propria abitazione, in via Barbaroux, il 21 marzo scorso. A qu…

Pubblicato il: 30/01/2013 – 11:00
È calabrese l`uomo che sparò a Musy

TORINO Svolta nelle indagini sull’agguato ad Alberto Musy, il consigliere Udc raggiunto da quattro colpi di revolver nel cortile della propria abitazione, in via Barbaroux, il 21 marzo scorso. A quasi un anno dal tentato omicidio la polizia ha fermato un uomo al termine di un interrogatorio-fiume durato tutta la notte.
Il sospettato, Francesco Furchì, 50 anni, è un professionista di origini calabresi, trapiantato a Torino da molti anni. Secondo quanto riportato nel decreto di fermo, firmato dal pm Roberto Furlan, l`uomo avrebbe avuto una sistematica frequentazione con personaggi inseriti «organicamente» in ambienti malavitosi. Furchì – che continua a dirsi innocente – è originario di Ricadi ed è il presidente di un`associazione, “Magna Graecia Millennium” che opera a torino nel campo della cultura e della solidarietà e aggrega migliaia di calabresi nella città della Mole. L’uomo in stato di fermo è stato ascoltato in un primo momento nella veste di persona informata sui fatti. La moglie di Musy, Angelica, ha raccontato a Repubblica che «Furchì era nelle liste di Alberto». Il professionista, in effetti, si era candidato a presidente della decima circoscrizione del capoluogo piemontese proprio nella coalizione che sosteneva Musy come candidato a sindaco (era anche candidato a consigliere nella lista “Alleanza per torino”).
Furchì, che in Piemonte fondò e diresse l`Orchestra da Camera negli anni 80, è molto noto anche nel Vibonese. Quando tornava in Calabria, specialmente nel periodo estivo, era solito organizzare eventi culturali. L`ultimo porta la data del 17 luglio scorso (la presentazione, a Tropea, del libro di Michele Cucuzza “Il male curabile”).

TRE MOTIVI PER UCCIDERE
Sono principalmente tre i motivi – secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori – che avrebbero armato la mano di Francesco Furchì. Il mancato appoggio di Musy a un concorso per cattedra universitaria a Palermo; la mancata nomina a cariche comunali dopo che Furchì si era impegnato nella campagna elettorale a sostegno del consigliere Udc nel 2011; il mancato impegno di Musy nel reperire investitori da convogliare nelle attività di Arenaways, la compagnia di treni – oggi fallita – che aveva inaugurato la tratta Torino-Reggio Calabria.

IL MALORE DOPO IL FERMO
Furchì è stato colto da un malessere nel pomeriggio all`interno del carcere torinese delle Vallette. I medici dell`ospedale Maria Vittoria, dove è stato trasportato per accertamenti clinici, hanno però escluso patologie cardiache e coronariche. Poi il presunto attentatore è stato condotto nuovamente nel penitenziario.

LE INDAGINI SULL`AGGUATO
Alberto Musy, avvocato, esponente dell`Udc, venne gravemente ferito il 21 marzo dell`anno scorso con sei colpi di pistola calibro 38. Uno sconosciuto, ripreso dalle telecamere, con un casco integrale bianco da motociclista sul capo e un soprabito scuro, si presentò al portone della palazzina di via Barbaroux, nel cuore vecchio di Torino, dove abitava Musy con la moglie Angelica Corporandi d`Auvare e le quattro figlie. Lo sconosciuto s`apposta nel cortile e quando Musy rientra dall`aver accompagnato le bambine a scuola, s`avvicina, scambia con lui poche battute, poi spara. Non lo colpisce subito, ma dopo un inseguimento nel cortile della palazzina. Una volta raggiunto lo scopo, quando vede Musy a terra, il sicario se ne va. Prima di entrare in coma, l`avvocato fa in tempo a dire a un vicino di casa: “é stato un uomo di 40 anni…”. Musy è ancora adesso ricoverato in una casa di cura riabilitativa, ma non ha più ripreso conoscenza.

GLI INDIZI CHE PORTANO A FURCHÌ
L`indagine della Procura di Torino è stata minuziosa. Gli indizi che portano a Furchì sono diversi. Innanzitutto c`è l’analisi delle celle telefoniche, che documentano il passaggio dell’uomo nella zona in cui si è consumato il delitto nell’arco temporale corrispondente alla ricostruzione presa per buona dagli investigatori. Il Politecnico di Torino ha svolto un dettagliato studio antropometrico che ha dimostrato una totale rispondenza dei parametri con il soggetto ripreso in video. E poi c`è il dettaglio della camminata. L’uomo con il casco ripreso nel video era claudicante. Gli accertamenti hanno documentato che Furchì è affetto da una malformazione all’anca, un difetto che rende la sua andatura pienamente compatibile con quella dell’uomo del video.

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