LOCRI Tribunale e Procura di Locri potrebbero subire una sensibile riduzione degli organici. Il governo ha infatti inviato al Csm una proposta che prevederebbe il “taglio” di quattro unità per il primo e di due per la seconda. Una prospettiva ritenuta «inaccettabile» dalle Camere penale e civile di Locri, in quanto dimostrerebbe «una non adeguata considerazione delle esigenze di un territorio devastato dalla criminalità organizzata». L`indirizzo del governo andrebbe insomma nella direzione opposta a quella auspicata dalle due associazioni di categoria. Che, in una nota congiunta, osservano come invece di procedere all’immediata copertura dei posti direttivi e dei vuoti di organico e all’adozione di modelli organizzativi che consentano la massima produttività del settore giustizia nel circondario di Locri, «si risponda con un depotenziamento delle strutture giudiziarie». La scelta di ridurre gli organici di Tribunale e Procura, in un territorio difficile e storicamente flagellato dallo strapotere delle `ndrine, dimostrerebbe l`incapacità del governo a capire che «l’adeguato funzionamento della giustizia civile e di quella penale costituisce un passaggio essenziale per ripristinare condizioni di vivibilità democratica» nella Locride. Proprio per questo «le infiltrazioni da parte della criminalità organizzata dell’intero tessuto sociale nelle sue componenti professionali, economiche, politiche, che lungi dall’essere debellate sono sempre più invasive, richiedono un più attento e mirato intervento dello Stato, e non certo una smobilitazione».
L`ipotesi di riduzione degli organici viene fortemente respinta dalle Camere civile e penale, che da molti anni intervengono per fornire indicazioni utili al miglioramento del settore giustizia. Un`attenzione particolare finalizzata soprattutto alla tutela della funzione dell’avvocato, «sia che rappresenti la parte nel procedimento civile, sia che rappresenti l’imputato o la parte civile nel processo penale. Una figura che trova la sua migliore realizzazione soltanto in un sistema giustizia effettivamente funzionante, nel puntuale rispetto delle regole ordinamentali, processuali e deontologiche e nella necessaria libertà e indipendenza dell`avvocato stesso». Adesso si attende di capire come il Csm valuterà la proposta del governo.
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