«Mi domando come il governo nazionale possa continuare a mantenere il presidente della giunta regionale calabrese, peraltro anche coordinatore regionale del Pdl, nel suo incarico di commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dei disavanzi del settore calabrese, manifestando così assoluto disinteresse verso la salute dei cittadini di quella Regione»: lo afferma in una nota Angela Napoli. Secondo la deputata calabrese «quanto sta accadendo nella sanità calabrese non può più rimanere impunito» e perciò bisogna «accendere i riflettori della giustizia penale e amministrativa. I cittadini calabresi – aggiunge – si ritrovano con l’annosa cappa di un piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario la cui attuazione, frammentaria e critica, non solo non sta arrecando alcun beneficio economico, ma continua a minare il diritto alla salute e alla cura di tutti. A fronte di ciò, in Calabria, da anni siamo costretti a registrare la presenza di Aziende sanitarie provinciali commissariate per infiltrazione mafiosa ed altre sottoposte a controlli, senza mai conseguire la totale disincrostazione degli intrecci interni politico-mafiosi-massonici».
La Napoli annota come risultino «in aumento i debiti delle Aziende sanitarie nei confronti dei loro creditori ed emergono strani accordi tra le stesse aziende ed i loro creditori sui quali, nonostante le varie denunzie, la magistratura inquirente tace. Tutto a discapito dei cittadini gravati anche dalla cappa della malasanità. Oggi, a fronte di ciò e dopo le altalenanti vicissitudini sulla dirigenza dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, legate all’insana politica dell’attuale giunta regionale calabrese, siamo costretti a registrare, in piena campagna elettorale, nomine di dirigenti del settore sanitario provinciale reggino che hanno tutto il “sapore” di “voto di scambio”».
Tra l’altro – conclude la parlamentare – «proprio nei giorni scorsi la Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio del presidente della regione, Giuseppe Scopelliti, del vicepresidente Antonella Stasi e dell’assessore al Personale, Domenico Tallini, tutti coinvolti nell’inchiesta sulla nomina di Alessandra Sarlo, moglie del giudice Vincenzo Giglio imputato nell’inchiesta “Infinito” della Dda di Milano, a dirigente generale del dipartimento Controlli, compresi i controlli dei conti sulla sanità calabrese».
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