Ha «risolto» il problema percolato della discarica Petrosi di Casignana dopo aver parlato con il commissario ai rifiuti («grande vittoria») e «riporterà in patria» (ma perché, Torino non è Italia?…) i resti del brigante Villella, «ingiustamente» custoditi nel Museo di antropologia criminale “Cesare Lombroso” e al centro di una querelle storico-legale. In così poco tempo – e senza che la Calabria se ne accorgesse, nella maggior parte dei casi – Domenico Scilipoti si è stagliato come paladino assoluto delle cause perse. Gli elementi ci sono tutti per una iniziativa “virale” sui social network del tipo “ditelo a Mimmo”, sulla scia di quella che sta imperversando dopo le promesse di Berlusconi sull`Imu.
Scilipoti – dopo le originali esternazioni dei giorni scorsi – dà il meglio di sé alla platea nazionale del Corriere della Sera: «Sono stato a Rosarno, Polistena, Gioia Tauro, Cotrone», ha detto a un certo punto ad Alessandro Trocino. Che ha controrisposto: Cotrone? «Sì, scusi, come si chiama?». O Crotone o Cotronei, ha annotato il giornalista. «Senta, comunque ho messo già due uffici qui e sarò presente almeno due volte ogni dieci giorni». Un rapido calcolo ci dice che Scilipoti rivedrà la Calabria – e viceversa – altre 3 volte fino al voto. Un po` pochino per un numero 6. Ecco che poi può capitare di scivolare sul fatidico e amatissimo «territorio» – mantra di ogni campagna elettorale che si rispetti –, praticamente una nemesi sbagliare un toponimo.
Nel caso di Scilipoti, poi, l`autogol suona ancora più beffardo se si pensa alle polemiche, anche interne agli stessi berlusconiani di Calabria, sulla candidatura calata dall`alto (o dal basso, se pensiamo che è messinese dunque “sale” in Calabria più del Monti gettatosi nell`arena politica).
«Lascerò il 40% dello stipendio in Calabria», aveva promesso qualche giorno fa il pirotecnico furetto. E poi «prenderò la residenza».
L`altro ieri – dando evidentemente poco credito al pallino del suo “capo”: il Ponte sullo Stretto (scommessa: l`inizio dei lavori sarà ri-ri-ri-ri-ri-ri-riannunciato dal Cavaliere nella sua prossima visita in programma a Reggio Calabria) – Mimmo se l`è presa con il prezzo del biglietto per il traghetto Villa San Giovanni-Messina, «più che raddoppiato andando ad incidere in maniera importante nel bilancio di quei lavoratori che quotidianamente sono costretti a spostarsi tra Calabria e Sicilia per ragioni di lavoro». Da notare che la proposta («una tariffa simbolica da applicare ai residenti, favorendo così i lavoratori e la ripresa di tutto l’indotto che ruota attorno al porto») è stata lanciata a Cosenza, la città, per di più non costiera, più a nord della Calabria – per dire che forse qualcosa nella comunicazione del Danny De Vito di Barcellona Pozzo di Gotto andrebbe rivista.
In ogni caso, nella campagna elettorale più insipida degli ultimi anni – tra algidi montiani, candidati invisibili causa Porcellum e antipolitica montante – il fenomeno Scilipoti mette un po` di pepe. Il bello verrà se rappresenterà la Calabria a Roma. I «cotronesi» lo aspettano con ansia!
PS – La perla su «Cotrone» viene finora superata – forse – solo dai “Moderati in rivoluzione” (un nome-ossimoro che è tutto un programma, come dire “Movimentisti statici”), i quali, invitando tutti all`inaugurazione della loro prima segreteria calabrese, il 31 gennaio specificavano che «la sede è sita in Corso Mazzini N°147/A, Cosenza (CZ)». Cosenza in provincia di Catanzaro? Roba da matita blu, va bene lo scarso radicamento al territorio ma un ripassino di geografia no?
x
x