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Ottomila firme contro una tassa «truffa»

REGGIO CALABRIA Una mobilitazione di 8mila persone contro quella che viene definita una tassa «truffa», per non dire una vera e propria «estorsione». Sulla graticola c’è il contributo imposto dai c…

Pubblicato il: 06/02/2013 – 15:13
Ottomila firme contro una tassa «truffa»

REGGIO CALABRIA Una mobilitazione di 8mila persone contro quella che viene definita una tassa «truffa», per non dire una vera e propria «estorsione». Sulla graticola c’è il contributo imposto dai consorzi di bonifica ai piccoli e medi proprietari fondiari, più volte osteggiato ma mai effettivamente modificato. Adesso arriva una proposta di legge che punta alla modifica dell’ordinamento di questi organismi, cui la normativa in vigore consente la riscossione dei tributi anche in assenza di effettive opere di bonifica sui terreni agricoli. Per intenderci, i coltivatori sono obbligati al pagamento della tassa ai Consorzi anche in mancanza di interventi nelle loro proprietà fondiarie. Il testo di riforma è stato presentato dal comitato promotore questa mattina, nella sede del consiglio regionale. La speranza è che la proposta di legge venga approvata dal Consiglio entro l’inizio dell’estate. A supportare l’iniziativa c’erano anche i consiglieri regionali Mimmo Talarico e Mario Franchino, che hanno usato parole dure per definire un balzello controverso, da più parti ritenuto iniquo. Lo ha stabilito anche una sentenza della Cassazione (la numero 877 del lontano 1984), nella quale veniva sancito che «il presupposto del beneficio è imprescindibile ai fini della legittimazione del contributo di bonifica». Gli agricoltori, insomma, dovrebbero pagare solo dietro corresponsione di un servizio concreto. In Calabria invece ai proprietari tocca pagare anche le spese relative al conseguimento dei fini istituzionali dei consorzi. In pratica, devono scucire quattrini per mantenere in vita questi enti. Attraverso la modifica della legge regionale (la numero 11 del 2003), il comitato promotore vuole sanare un «vulnus», subordinando il pagamento del contributo «alla fruizione del beneficio», che consiste nel «miglioramento fondiario a seguito di effettiva e tangibile attività di bonifica». Inoltre, il disegno di legge – se approvato – esonererà dal pagamento i proprietari di immobili «assoggettati alla tariffa del servizio idrico integrato, comprensiva della quota per il servizio di pubblica fognatura». È facile ipotizzare che l’iniziativa popolare troverà molti ostacoli lungo il cammino, se si considera che la riduzione della tassa destinata ai Consorzi potrebbe determinare seri problemi per la sopravvivenza stessa di questi organismi. «La maggioranza consiliare non potrà non tenere conto di 8mila firme», ha detto Franchino, per il quale il provvedimento legislativo cancellerebbe definitivamente una «tassa truffa, un tributo pagato soprattutto dai più poveri». Secondo il consigliere Pd, a pagarlo sarebbero circa 300mila persone in tutta la Calabria. Non usa perifrasi nemmeno Mimmo Talarico, convinto che il contributo sia una «tangente, un’estorsione imposta senza ricevere alcun servizio».

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