REGGIO CALABRIA Ancora Fincalabra e il suo presidente Umberto De Rose non hanno fornito alla commissione vigilanza del Consiglio regionale tutta la documentazione relativa alle assunzioni eseguite dalla società in house della Regione Calabria.
Eppure, nonostante il primo sollecito, sono trascorsi oltre 15 giorni ma sulla scrivania del presidente della commissione speciale di Vigilanza, Aurelio Chizzoniti, non ci sono i bandi di selezione, le domande pervenute con relativi curricula, l`elenco dei soggetti selezionati e di quelli non ammessi, i criteri di valutazione delle domande e ogni altra documentazione connessa e ritenuta utile.
Il 24 gennaio, nel corso della sua audizione, il presidente di Fincalabra Umberto De Rose aveva esposto la sua relazione al termine della quale, il presidente Chizzoniti (con in mano la copia del Corriere della Calabria che riportava la vicenda dell`assunzione di Lory Gentile, figlia del senatore e candidato del Pdl Tonino Gentile) aveva bacchettato la società in house.
«Con la franchezza che è nel mio stile, – è la trascrizione dell`intervento di Chizzoniti in aula – le dico che la sua dotta relazione, essenzialmente ancorata al contenuto dell`attività espletata, in qualche caso anche con apprezzabili risultati, elude completamente il tema al quale io annetto una dimensione di fondamentale centralità, che è quello del reclutamento del personale. È un problema grave, in ordine al quale prendo atto (ma non posso imporle niente) che lei non ha risposto, perché quando dice “la selezione la ditta x”, questo è un modo molto diffuso per scaricare i problemi, dicendo “c`è la società x che…”. Io le contesto formalmente che ragazzi con 110 e lode non sono stati ritenuti meritevoli neanche di una convocazione. Un ex consigliere comunale (ex perché è stato sciolto il Comune di Reggio Calabria) che non appartiene al mio partito è stato convocato 20 giorni fa a Vibo ed è stato umiliato, quasi quasi gli hanno detto: “Alzati e vattene, che tu non fai parte dell`elenco”».
É un fiume in piena Chizzoniti e spalanca direttamente le porte alla polemica sulle assunzioni fatte da Fincalabra: «Vado ancora avanti, io non faccio crociate contro nessuno, tantomeno contro colleghi miei: la Commissione intende conoscere i criteri attraverso i quali avete individuato centinaia di persone, anche perché qui c`è un articolo del Corriere della Calabria della settimana scorsa. Delle due l`una, tertium non datur: o questo ha un contenuto sicuramente diffamatorio e Fincalabra avrà provveduto a querelarlo oppure non ha un contenuto diffamatorio e quindi i dubbi di questa Commissione all`unisono restano ulteriormente enfatizzati. Qui ci sono parenti, nipoti, affini, collaterali, cugini di politici in carica, e questo non va bene, caro presidente, assolutamente non va bene! Io le anticipo che la commissione andrà fino in fondo, anche attraverso il suo presidente (e glielo dico) anche se dovesse rivolgersi ad organi diversi dalla politica, perché noi non siamo qua per trasmettere valori termici alle poltrone che occupiamo».
Chiaro il riferimento alla magistratura alla quale, da qui a poco, Chizzoniti potrebbe trasmettere i documenti che ancora Fincalabra deve fornire alla commissione.
«Qui si deve fare chiarezza, questo schifo deve finire! – ha aggiunto il presidente – Sono parole del dottore Dominijanni, l`altro giorno pronunciate davanti al Tribunale di Catanzaro, quando c`erano fior di dirigenti dell`Arpacal di sinistra e di destra, professori universitari, e ha detto “questo magna magna alla Regione Calabria ha da finire!”. Ed io sono d`accordo con lui. Anche se ero difensore, non può insultare la nostra intelligenza: abbiamo fatto questo, abbiamo fatto quest`altro. Noi pretendiamo (le faccio una richiesta ufficiale) tutti i documenti relativi ai bandi pubblicati, anche il 2 novembre (e non è una cosa molto simpatica), vigilia di ferragosto o vigilia di Natale, l`elenco dei promossi, con tutti i documenti annessi. Sul versante delle consulenze esterne avete superato ogni limite, quelli della Carime e dintorni, lautamente pagati! Non consentiamo che ci siano figli e figliastri, con tutto il rispetto degli amici politici che sono coinvolti. Non guardiamo in faccia nessuno! Questo è il mio modestissimo punto di vista».
Sul punto il carico da novanta l`ha messo il consigliere regionale del Pd Demetrio Battaglia: «Il tema posto dal presidente Chizzoniti – si legge sempre nella trascrizione integrale della seduta – è centrale non solo per Fincalabra, ma in generale per tutte le società che operano per conto della Regione. Quindi, da questo punto di vista, forse è necessario che, nelle prossime audizioni, andiamo a fare una convocazione di tutte le società che in questo momento operano in nome e per conto e sono controllate dalla Regione, sia sotto il profilo della scelta dei ragazzi, dei giovani che devono svolgere attività, ma anche sotto il profilo gestionale e di controllo. Quindi io ritengo che, più che la dichiarazione, la richiesta che sotto questo profilo faceva il presidente Chizzoniti, sia opportuna e debba avere una risposta certa da parte di Fincalabra».
Piuttosto che chiarire le procedure di selezione del personale («Se mi fosse stato detto “vieni in audizione a riferire sulle assunzioni”, io sarei venuto attrezzato con tutta la documentazione»), il presidente di Fincalabra, Umberto De Rose, si scaglia contro il Corriere della Calabria e, in generale, contro i giornali calabresi: «Nella vita sono abituato a non utilizzare gli organi di stampa come fonte di notizie, perché purtroppo la stampa si sa… Solitamente evito di prendere come punto di riferimento di una discussione gli organi di stampa, in particolare quelli calabresi ed in particolare alcuni che hanno finalità ben precise, che hanno scopi ben precisi che, più che informativi, sono demolitori… Fatta questa premessa, la voglio rassicurare, innanzitutto, che noi con le consulenze non abbiamo fatto nessuno schifo. Domani mattina mi onorerò di mandarle la documentazione».
Sono passati quindici giorni e il presidente Chizzoniti ancora aspetta.
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