«Lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria è stato un atto coraggioso e necessario perché nessuno sviluppo è possibile se le istituzioni e la criminalità convivono insieme, se l`amministrazione è sotto il gioco della `ndrangheta».
Il sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, mette subito in chiaro quale sarà la linea della lista Monti e dei suoi candidati alla Camera e al Senato. Lo fa davanti a Luca Cordero di Montezemolo in riva allo Stretto per concludere il tour elettorale calabrese che lo ha visto impegnato, nella giornata di oggi, a Cosenza e Vibo Valentia.
«È importante ricominciare – ha aggiunto la Girasole, candidata alla Camera – e partiamo da Reggio perché a questa città vogliamo dare un ruolo importante».
Prima di Montezemolo è toccato al candidato capolista alla Camera, Beniamino Quintieri, spiegare il senso di un voto alla lista Monti: «È la prima volta dal dopoguerra che, alle elezioni, si presenta una lista senza personaggi con un passato ingombrante nella politica. Se non ci fosse stata Italia Futura, non ci sarebbe stata la nostra lista e non ci sarebbe stata neanche la candidatura di Monti. Montezemolo ha sempre la capacità di scegliere uomini di qualità. Ci ha messo in mano una macchina, non rossa, che può andare a forte velocità, ma noi dobbiamo essere in grado di guidarla. Non basta avere delle persone perbene per governare, ma è necessario che quelle persone facciano delle scelte. Garibaldi con mille persone ha liberato l`Italia. Oggi, invece, le mille persone in Parlamento l`hanno rovinata. La capacità dell`Italia dipende dalla crescita del Mezzogiorno. Tutti si lamentano delle tasse, ma nessuno è contento di quello che fa lo Stato. Se si continua a dare fiducia a chi ha governato il Paese negli ultimi 20 anni, non potremmo di certo lamentarci».
Ed è sempre il concetto di sviluppo che ha rappresentato il leitmotiv dell`intervento di Luca Cordero di Montezemolo: «La crescita non la porta la cicogna: è un percorso che si compie con gli imprenditori e con la gente che lavora nelle imprese, con gli uomini e con le donne. Le tasse sono troppo alte e quindi bisogna intervenire per favorire la crescita. Bisogna anche rompere i vecchi monopoli».
«In politica per dare e non per ricevere». Deve essere questo lo spirito che, per Montezemolo, dovrebbe animare il prossimo governo: «Dobbiamo smetterla di lamentarci della politica e poi non fare niente. Non possiamo lamentarci di essere rappresentati in Parlamento da persone che non meritano di essere lì. È inutile polemizzare. L`Italia è l`unico paese che, insieme alla Grecia, si è impoverito. In questo, l`unica classe del Paese che non ha mai fatto assunzione di responsabilità è la politica. Bisogna fare qualcosa, avere le idee chiare. Troppo spesso le persone hanno avuto nei confronti della politica un rapporto di sudditi e non di cittadini. Lo sport praticato da troppi è dibattere del passato. Io sono qui non per chiedere, non sono candidato e, alla mia età, non lo sarò neanche dopo. È importante guardare avanti e ognuno deve fare la sua parte. Mi sembra ci sia una gran voglia di cambiamento nel Paese, e mi fa piacere vedere come si stia accogliendo una lista, quella di Monti, che alla Camera per la prima volta nella storia è fatta solo da persone della società civile, e quindi persone che salgono in politica per cercare di dare un forte contributo di rinnovamento e soprattutto di competenze, di onestà, perché il grande rischio è che qui, se non ci fosse la lista Monti, si andrebbe alle elezioni con gli stessi protagonisti nei vari partiti che sono stati protagonisti di una fallimentare seconda Repubblica che purtroppo è sotto gli occhi di tutti. Nell`ultimo anno nessun partito è stato risparmiato da fenomeni di corruzione».
Le tasse? «Chi ha di più è giusto che dia di più. Ma lo Stato ci deve dire con chiarezza dove vanno a finire i soldi delle nostre tasse». A chi gli ha chiesto un commento sulle promesse di Berlusconi in merito alla restituzione dell`Imu e dei posti di lavoro, Montezemolo ha risposto: «Parliamo di cose serie». Tra queste ci sono alcune priorità da affrontare subito dopo le elezioni: la riforma dello Stato, la legge elettorale (definita «la più grande umiliazione per i cittadini a cui i politici avevano detto che l`avrebbero cambiata»), la giustizia, la sanità, la sicurezza e la scuola.
Le ultime battute, Montezemolo le dedica alla Calabria: «È una terra bellissima e baciata dalla fortuna. Non capisco perché non si riesce ad attivare dei processi di sviluppo».
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