CATANZARO «Apprendiamo con molta prudenza, come lo stesso comitato dei lavoratori della Fondazione Campanella ha esortato, dell`intenzione del governo nazionale di non impugnare la legge regionale che ridefinisce l`assetto giuridico della Fondazione». Lo afferma, in una nota, Salvatore Scalzo, capogruppo Pd in consiglio comunale. «Tutto questo – prosegue – nell`unico interesse dei degenti che, quotidianamente, cercano assistenza presso il presidio sanitario e per le centinaia di lavoratori della struttura. La politica, prima di sbandierare vittorie facili, deve interrogarsi senza chinare il capo. Serve un tavolo permanente che coinvolga tutte le forze politiche, per affrontare il delicato tema della sanità, a partire dalla Fondazione Campanella ed un protocollo di intesa che tarda ad arrivare, vigilando sull`evolversi della vicenda, con un occhio di riguardo per la Cardiochirurgia pubblica del Mater Domini e per il Pugliese Ciaccio fortemente depotenziato dai tagli dei posti letto. Serve responsabilità e noi dell`opposizione in consiglio comunale ci mettiamo a disposizione per salvare un pilastro fondamentale per Catanzaro come la Sanità. Avevamo chiesto a chiare lettere un consiglio comunale sui temi della sanità, che la maggioranza ha sempre respinto. Pertanto non possiamo esimerci dal fare alcune considerazioni politiche. I cittadini non devono dimenticare che tutte le emergenze in tema di sanità di cui si è parlato in questi mesi, sono frutto di un`attività del centrodestra che ci ha abituato ai fallimenti, alle bocciature. Ed ancora più grave ci è sembrato l`atteggiamento politico, da prima Repubblica, di addossare quelle che dovrebbero essere responsabilità proprie, su terzi, con arroganza e forte irresponsabilità, come si continua a fare sul mancato accordo del protocollo di intesa Università-Regione, tentando di allontanare il governatore dalle proprie responsabilità e gli stessi assessori regionali catanzaresi. Ne abbiamo viste di tutti i colori. Una classe dirigente, quella di centrodestra, che è stata capace di farsi bocciare diverse leggi regionali dalla Corte costituzionale, protocolli di intesa saltati, ha visto le dimissioni del direttore generale, per poi esultare per una nuova legge salva Campanella in pieno clima elettorale, con il caos del protocollo di intesa che rischia non solo di minare i livelli di assistenza in città, ma che mette in discussione il ruolo prestigioso dell`intera e unica facoltà di Medicina della Calabria. Una fotografia, insomma, di una classe dirigente, guidata da Scopelliti, che ha dimostrato inadeguatezza dinnanzi ad una vicenda molto complessa. Un governo regionale ed un centrodestra catanzarese, che tentano di tirarsi indietro dalla vicenda protocollo di intesa, prendendo meriti per le decisioni positive e contemporaneamente le distanze da quelle più scomode, con il solito intento di speculare sulle sorti di centinaia di lavoratori. Ciò denota il grande stato confusionale, nonché l`inadeguatezza istituzionale da parte di alcuni politici oramai obsoleti, in silenzio per mesi, se non anni, che chiedono prima una presa di posizione a chi è stato il fautore del fallimento in città della sanità e poi ne tessono le lodi. A questi stessi personaggi chiediamo con forza, come mai non si è mai voluto fare il consiglio comunale ad hoc sulla sanità a Catanzaro? Cosa si voleva nascondere? Vorremmo anche chiedere cosa intende il gruppo dirigente di centrodestra quando afferma, provocatoriamente, che il sub-commissario `sta lavorando alla liquidazione della facoltà di Medicina e del Polo oncologicò? Questa è una dichiarazione molto grave, che merita un approfondimento». «Riteniamo – conclude Scalzo – che il governatore Scopelliti non solo non si debba occupare di sanità in città, ma debba rimettere il mandato di commissario ad acta, perché ha dimostrato, dati alla mano, di essere troppo inadatto e fuori luogo al ruolo che gli spetta, preoccupato solo ad inaugurare, assieme ai vari assessori regionali cittadini ed esponenti del centrodestra locale, reparti nelle varie strutture. I cittadini catanzaresi dicono basta. Hanno capito da che parte stare, certamente lontano da quella visione di subalternità che la classe dirigente di centrodestra catanzarese ha adottato nei confronti del governatore Scopelliti».
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