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“Campanella” a rischio anche dopo l`ok da Roma

CATANZARO «Se oggi siamo qui per discutere del futuro della Fondazione Campanella è perché la legge regionale n. 63, nata in extremis per salvare un percorso inserendolo nell`ambito della sanità pr…

Pubblicato il: 11/02/2013 – 15:56
“Campanella” a rischio anche dopo l`ok da Roma

CATANZARO «Se oggi siamo qui per discutere del futuro della Fondazione Campanella è perché la legge regionale n. 63, nata in extremis per salvare un percorso inserendolo nell`ambito della sanità privata, è stata approvata dal governo». Lo ha detto il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, nel corso di una conferenza stampa al campus di Germaneto, a Catanzaro, con il rettore dell`università, Aldo Quattrone, il presidente della commissione Sanità del consiglio regionale, Nazzareno Salerno, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, il presidente del Cda della Fondazione Campanella, Paolo Falzea, e il direttore generale, Baldo Esposito.
«Ma non è stato affatto facile – ha aggiunto – e negli ultimi 15 giorni abbiamo dovuto interloquire costantemente con la presidenza del consiglio dei ministri per fare capire che la sua approvazione era vitale. Nei prossimi giorni sarà necessario dare attuazione alla legge con un accordo tra la Regione e l`università da condividere, però, anche con la struttura commissariale. Non escludo che già entro la fine della settimana, in attesa del rientro dei subcommissari, potremmo discutere l`argomento e definire l`intesa sulla Fondazione». In un`aula magna affollata di lavoratori del Polo oncologico, specializzandi in Medicina e studenti dell`ateneo, molti con addosso il camice bianco, il governatore Scopelliti ha ricordato come i giudizi espressi dal Tavolo Massicci fossero orientati alla chiusura della Fondazione Campanella. «Roma – ha detto – non si spiegava perché questa struttura fosse ancora in vita, considerandola una palla al piede della sanità calabrese. Ottenuto questo importante risultato della non impugnativa da parte del governo, dobbiamo procedere con il trasferimento del personale e dei posti letto e aprire una stagione nuova, tenendo sempre presente che viviamo una stagione difficile per quanto riguarda le risorse a disposizione».
Sia il presidente Scopelliti che il rettore Quattrone hanno sottolineato, inoltre, che il protocollo d`intesa tra Regione e Università potrà essere definito in un momento successivo, mentre l`urgenza, adesso, è trovare un accordo per rendere operativa la legge regionale 63. «Bisogna farlo in tempi brevissimi – ha detto Quattrone – perché, in assenza di un`intesa che dia attuazione alla legge, la Fondazione Campanella rimane in pericolo. A causa della pesante posizione debitoria, il rischio è che la Fondazione sia salva in teoria e fallisca nella pratica. Per questo serve un`intesa chiara che renda operativa la riorganizzazione su cui il governo ha espresso una volontà positiva e che prevede il trasferimento delle unità non oncologiche della Fondazione all`azienda ospedaliera Mater Domini. Ritengo, inoltre, che la struttura commissariale non possa disattendere quello che il governo stesso ha sancito non impugnando la legge regionale». Secondo Quattrone, «l`accordo dovrà salvaguardare non solo il polo oncologico, che diventerà un ente privato con attività limitate alla cure oncologiche, ma anche mantenere inalterati i percorsi formativi della facoltà di Medicina all`interno dell`azienda Mater Domini. Spero – ha detto ancora il rettore – che ci sia la volontà di investire sulla formazione dei giovani perché l`università forma professionalità a servizio di tutta la regione. Anche perché i nuovi ospedali che si stanno costruendo rimarranno vuoti se non possiamo formare i professionisti della sanità di domani».

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