CATANZARO La cardiochirurgia universitaria dovrebbe migrare da Catanzaro a Reggio. È questo l`allarme lanciato dal movimento civico indipendente “Catanzaronelcuore” che in una nota parla di un tentativo di «smobilitazione» del presidio universitario del capoluogo. Un dirottamento che, secondo i responsabili del movimento civico, si concretizzerebbe già nel protocollo d`intesa tra Regione e Università “Magna Graecia”. «Allo stato – sottolineano – affinché il danno si materializzi, manca solo la firma del Rettore, professor Aldo Quattrone». Per gli attivisti di “Catanzaronelcuore”, lo stesso Scopelliti «preme insistentemente affinché il Protocollo d’intesa venga firmato al più presto. Inutile ribadire che quest’atto scellerato rappresenterebbe per davvero il depotenziamento della facoltà di Medicina, prodromico per la sua definitiva cancellazione così come – senza nemmeno nasconderlo – auspica una parte della politica calabrese, la stessa che spinge inverosimilmente affinché si apra Medicina presso l’Unical di Cosenza». Inoltre, secondo il movimento civico, «proprio in queste ore si sta facendo un uso altamente e vergognosamente strumentale della Fondazione Campanella al fine di spingere per la firma del Protocollo d’Intesa. Cosa che, è bene ribadirlo, contiene un inganno fatale: il dirottamento della Cardiochirurgia universitaria in riva allo Stretto, dove già da tempo sono stati inaugurati i locali per le sale operatorie e la terapia intensiva. Il tutto in attesa di uno staff, che arriverà non appena il dirottamento sarà certificato da una firma». Da qui l`appello lanciato dal movimento, in primis al sindaco del capoluogo, Sergio Abramo. «Proprio poche ore fa il sindaco Abramo – affermano nella nota – ha dichiarato l’urgenza di difendere la città anche a costo di contrastare la propria parte politica: oggi ha un’occasione irrinunciabile per dimostrare la concretezza delle sue dichiarazioni. Si pretenda allora da Scopelliti la modifica del Protocollo d’intesa laddove questo include il parametro relativo alla Cardiochirurgia. Si sostenga questa battaglia con serietà e perentorietà. E lo si faccia subito».
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