LAMEZIA TERME Sandro Ruotolo giura che la “sua” Rivoluzione Civile è «l`unica novità politica di queste elezioni». La firma di punta e co-autore dei programmi di Michele Santoro, è candidato in diverse zone del Paese oltre che alla presidenza della Regione Lazio. «Siamo gli unici – afferma il giornalista – ad avere le carte in regola e a poter dire di rappresentare la transizione dalla Seconda alla Terza Repubblica. C`è un articolo della carta costituzionale per il quale mi sono battuto in tutti questi anni e per il quale penso sia necessario battersi ancora: l`articolo 21, quello che garantisce la libertà di pensiero, la libertà di informare e di essere informati. C`è bisogno di libertà nel nostro Paese ma in gran parte del territorio nazionale questa libertà viene preclusa dalla presenza delle mafie e delle illegalità, dalle cricche che hanno impoverito la nostra terra. Penso alle parole di Norberto Bobbio che, dopo aver visto Samarcanda, scrisse che se non si era liberi in un piccolo paese del Sud non si era liberi nel resto del Paese».
Ruotolo dice pure di non essere «meravigliato» per la recente ondata di arresti che si sono registrati in Italia. «In fondo – spiega con amarezza – in questi anni abbiamo raccontato di come sia diffuso il sistema delle “cricche”». Al primo posto dell`agenda dei “rivoluzionari” c`è il lavoro ma anche la riduzione dei costi della politica e la lotta all`evasione. «In Calabria – ragiona ancora Ruotolo – stiamo assistendo al declino dell`era Scopelliti. Con un voto a noi sarà possibile avviare quel cambiamento che la coalizione Bersani-Vendola, alleata in un secondo momento con quella guidata da Monti, non sarebbe in grado di garantire».
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